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Eventi | 09 gennaio 2017, 11:41

Sanremo: “Il teatro incontra la danza” con i concerti dell’Orchestra Sinfonica al Casinò Municipale

La Danza delle spade è la prima e più nota sezione della suite dal balletto Gayaneh, scritta dal compositore armeno Chačaturjan.

Sanremo: “Il teatro incontra la danza” con i concerti dell’Orchestra Sinfonica al Casinò Municipale

In contemporanea con la presenza a Roma per le prove del 67° Festival della Canzone, proseguono i concerti dell’Orchestra Sinfonica con parte dei Professori rimasti a Sanremo. Il primo appuntamento della nuova stagione - dopo il successo del Concerto dell’Epifania della settimana scorsa - è con “Il teatro incontra la danza”.

L’appuntamento è per il prossimo giovedì, 12 gennaio, al Teatro dell’Opera del Casinò Municipale con inizio alle ore 17. La direzione è affidata al Maestro trevigliese Paolo Belloli ed il programma prevede:

- Il barbiere di Siviglia, Sinfonia (1816) di Gioachino Rossini (1792/1868)

- Lo schiaccianoci, Suite (1892) di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840/1893)

- Carmen, Suite (1875) di Georges Bizet (1838/1875)

- Aida, Danze (1870) e Otello, Danze (1886) di Giuseppe Verdi (1813/1901)

- Danza delle spade (1941) di Aram Il'ič Chačaturjan (1903/1978)

- West side story, Suite (1957) di Leonard Bernstein (1918/1990)

Di norma le sinfonie di Rossini sono formate da un’introduzione di andamento solenne e da una seconda parte più mossa. Il barbiere di Siviglia segue questo schema, con un breve “Andante maestoso”, che precede un “Allegro” e si conclude con il celebre “Crescendo”. Il compositore utilizzò le musiche scritte nel 1813 per l’opera seria Aureliano in Palmira.

La danza è fortemente legata al teatro. Nel Rinascimento gli intermedi erano spettacoli di corte con musica, pantomime e danze: essi prepararono l’avvento del melodramma, nel quale la danza ha un ruolo molto importante. Tra il XVII e il XVIII secolo è soprattutto la Francia la “capitale” del balletto, mente nell’ottocento diventano famosi i Balletti russi con le coreografie di Petipa e le musiche di Čajkovskij. Da Lo schiaccianoci, egli ricavò una fortunatissima suite formata da una “Ouverture miniatura” ed una serie di danze.

Spesso attraverso le danze il compositore da’ un colore “esotico”, “folcloristico” alle sue pagine. È il caso di Čajkovskij, ma anche di Bizet, la cui Carmen è basata sulle ambientazioni spagnole.

Il contributo del melodramma di Verdi al balletto non è di poco rilievo. Sensibile agli influssi d’oltralpe, egli mostrò in particolare un interesse per il teatro musicale francese e dunque per il “Grand Opéra”, nel quale le danze contribuiscono ad affermare la grandiosità dello spettacolo. Verdi adattò alcune sue opere per l’Opéra di Parigi: Jerusalem, Les vêpres siciliennes, Le trouvére e Don Carlos; mentre per l’Aida scrisse sin dall’inizio la danza delle sacerdotesse, quella dei giovani schiavi mori, oltre alla celeberrima marcia trionfale. In Otello sono famosi i ballabili del terzo atto: una canzone araba, l’invocazione ad Allah, una canzone greca, la muranese e la canzone del guerriero.

La Danza delle spade è la prima e più nota sezione della suite dal balletto Gayaneh, scritta dal compositore armeno Chačaturjan. Al di là delle intenzioni ideologiche è un capolavoro di strumentazione e di valorizzazione del patrimonio musicale etnico dell’area caucasica.

L’ultimo brano in programma è una “suite” di brani dalla commedia musicale “West side story”, di Bernstein, che presenta molte affinità con il genere del “Musical”.


C.S.

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