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In Breve

| 23 dicembre 2016, 17:00

Natale col New Jersey

Natale col New Jersey

Scusate il titolo, ma non ho resistito alla tentazione di alleggerire almeno per un istante un tema così drammatico e complesso come quello del terrorismo con i suoi annessi e connessi: i migranti, l’accoglienza vs il rifiuto, le insicurezze quotidiane. Di certo, nei nostri timori festivi c’è almeno un aspetto grottesco.

A Sanremo si sono accorti che le barriere jersey e i blocchi di cemento sono brutti. Pitturarli non si può, perché vanno restituiti tali e quali, allora si sta pensando di abbellirli con fiori e piante. Forse perché rischiano di guastare l’atmosfera di serenità che dovrebbe contraddistinguere il Natale? Tutti sapevano che qualcosa di tragico sarebbe potuto accadere da qualche parte in Europa. I mercatini erano nel mirino dei terroristi da diverse settimane: più probabile un attentato a Strasburgo, che difatti è stata “blindata”, poi il camion killer ha colpito Berlino con una facilità disarmante.

Così è partita l’ennesima corsa alla prevenzione, anche in Riviera, per proteggere i luoghi più sensibili, chiudere gli accessi più vulnerabili. Mettere il fiocco su un cubone di calcestruzzo mi pare un controsenso. Nessuna barriera sarà mai bella; la barriera alimenta il senso di precarietà e impotenza, è un’autolimitazione della libertà, anche senza evocare fili spinati e pareti invalicabili.

Sono stato a Nizza qualche giorno fa: nessuna traccia di mercatini liberamente installati in Place Masséna. La barriera sembrava più gradevole e rassicurante - ammiccava al visitatore con pannelli colorati e la descrizione delle attrazioni che avrebbe trovato nel villaggio di Natale - ma era un inganno. L’entrata era presidiata con tornelli e addetti alla sicurezza.

Stiamo recitando i nostri piaceri quotidiani. Vivremo in un eterno aeroporto di controlli e body scanner? Può darsi, ma è evidente che non si può sigillare tutto. Quindi lasciate pure lì quei pezzi di cemento variamente allineati, sono brutti ma raccontano tutta la verità del nostro tempo ansiogeno. Camuffare serve a poco, quando la soluzione del problema è ancora molto lontana.

Luca Re

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