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| 14 dicembre 2016, 17:00

Un po’ di Monaco a Ventimiglia

Un po’ di Monaco a Ventimiglia

Ci sarà una Ventimiglia “prima” del porto e una Ventimiglia “dopo” il porto, su questo non ci sono dubbi: la seconda, come tutti si augurano, dovrà essere molto più bella e turistica della precedente. Lo scalo marittimo del futuro, costruito dal Principato di Monaco, sarà il vero spartiacque del rinnovamento urbanistico per la città di confine.

Con un’operazione complessiva da 80 milioni di euro, la società dei Porti di Monaco ha acquisito dal gruppo Cozzi Parodi tutte le quote della società Cala del Forte, titolare della concessione dell’approdo turistico ventimigliese. Una cinquantina di milioni servirà per completare le opere a mare e quelle a terra, la cui consegna è prevista, rispettivamente, nel 2018 e 2019.

Non c’è alcun mistero sulla natura dell’investimento. Montecarlo ha bisogno urgentissimo di nuovi posti barca, perché la richiesta di ormeggi è in crescita e lo spazio disponibile ormai saturo, soprattutto durante gli eventi più importanti che si svolgono nel Principato. Tra l’altro, espandere i porti esistenti costerebbe una cifra enorme perfino per le ricche casse monegasche: delocalizzare un po’ di mega yacht a Ventimiglia è una soluzione certamente più economica e veloce, anche perché le miglia marine che dividono le due realtà sono davvero poche.

Difatti, la condicio sine qua non dell’affare-Ventimiglia era la variante al progetto originario, poi approvata dalle istituzioni competenti, che consentirà l’arrivo d’imbarcazioni fino a 60 metri di lunghezza. Il dubbio che alberga tra i ventimigliesi è che il loro sarà un porto di serie B, una Montecarlo low cost, un’enclave di nababbi scollegata dal resto della città.

Ciò che fa essere ottimisti è proprio l’interesse monegasco: il rischio che finisca tutto in una speculazione come a Imperia mi pare abbastanza improbabile. Certo, il comune farà bene a non abbassare mai la guardia. Dovrà vigilare con attenzione sul rispetto degli accordi e sullo stato di avanzamento di tutte le opere, comprese quelle a terra, che notoriamente sono le più critiche. L’interesse primario del costruttore è vendere i posti barca; del contorno si può anche fare a meno, insegna il caso imperiese.

Il porto dei principi sarà un parcheggio, è evidente a tutti, così l’obiettivo è renderlo un parcheggio molto bello, efficiente, in grado di creare un po’ di sviluppo economico-turistico per la località ligure, grazie anche alle previste riqualificazioni urbane. L’identità di Ventimiglia sarà sempre più legata all’identità monegasca: a cittadini e politici locali il compito di trarre più vantaggi possibili dall’accordo portuale.

Luca Re

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