Il ‘mazzo di fiori’, così come l’ha definito lo stesso direttore artistico Carlo Conti, ovvero una selezione di artisti molto variegata in termini di età, target e stile musicale, piace ai pubblicitari.
“Promuovo questa scelta senza se e senza ma", commenta Cesare Casiraghi, uno tra i più rappresentavi pubblicitari italiani, che segue sempre con molta attenzione questo grande evento Rai, cui ha anche investito. “Senza entrare nel merito dei singoli, ritengo che il mix sia quello giusto. Un’offerta di stili e generi che si rivolge a tutte le fasce di pubblico: dagli adulti ai tanto declamati millennialls, ai giovanissimi. Il tutto con una buona costruzione mediatica a livello di audience ma anche di social e viralizzazione”.
“Dico mi piace senza ‘se e senza ma’- spiega il pubblicitario - perché il sigillo di garanzia è Carlo Conti, che l’hanno scorso ha costruito un bel Sanremo. Io credo che quest’anno saprà migliorarsi. Sia in termini di offerta musicale, di gradimento del pubblico nonché anche di quello delle aziende. Ritengo infatti che anche questo Sanremo – continua Cesare Casiraghi – abbia tutti gli ingredienti per migliorarsi anche lato pubblicità, dacché mi aspetto, e auguro, anche un incremento rispetto alla già soddisfacente raccolta pubblicitaria totalizzata l’anno scorso”.
“Se proprio dovessi dire – conclude il pubblicitario Casiraghi – forse al 'mazzo di fiori' avrei soltanto aggiunto un pizzico di peperoncino. Quest’anno non ci saranno Elio e le Storie Tese che però sanno sempre conferire al Festival della canzone quel gusto, mi si passi il temine, scanzonato, quanto essenziale. Tanto da essere oramai assimilati dal pubblico a ingrediente imprescindibile. E se, in zona Cesarini, Conti chiedesse proprio a Elio di fare il valletto??”.
C.S.