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Politica | 10 dicembre 2016, 14:14

Inaugurazione del raddoppio ferroviario, parla Claudio Scajola: “Solo Capacci mi ha invitato, riconosce che ho avuto un ruolo importante nel progetto. Se andrò? Ci penso...”

“L’Aurelia e l’autostrada hanno dei limiti, la ferrovia è un progetto importante per la nostra economia. Anche se con 5 anni di ritardo sono contento che si parta”

Inaugurazione del raddoppio ferroviario, parla Claudio Scajola: “Solo Capacci mi ha invitato, riconosce che ho avuto un ruolo importante nel progetto. Se andrò? Ci penso...”

Domani sarà un giorno che segnerà la storia recente dei trasporti in Liguria. Alle 10.30 il primo treno passerà sui binari del raddoppio ferroviario tra San Lorenzo e Andora.
Un progetto che parte da lontano e che troverà domani il proprio definitivo compimento.
Tra chi ha visto nascere il progetto non poteva mancare Claudio Scajola, uno dei promotori del raddoppio e dello sviluppo ferroviario nella nostra regione.
Ma restano dubbi sulla sua presenza alla cerimonia e, soprattutto, fa discutere lo zero alla voce “inviti ricevuti”, fatta un'eccezione sola.

Partiamo da un punto cruciale. Domani ci sarà?
Non ho ricevuto alcun invito, mi ha chiamato solo il Sindaco di Imperia per dirmi che avrebbe piacere che io ci fossi in quanto lui riconosce che ho avuto un ruolo importante nella realizzazione. Ho risposto dicendo che lo ringrazio. Ci penserò…”

Nessun altro l’ha invitata?
Nessuno. Se andrò, sarò alla stazione di Imperia che mi piace vedere dall’alto perché l’ultima volta che sono stato lì era con l’Amministratore Delegato delle Ferrovie Moretti con il quale feci un sopralluogo al cantiere ed ebbi l’assicurazione che entro il 2011 la ferrovia sarebbe stata ultimata. Anche se con 5 anni di ritardo sarò lieto di salire di nuovo su quel ponte

Ripercorriamo la storia, com’è nato il progetto e da chi?
Il primo merito della ferrovia in Liguria è del Regno Sabaudo il quale ipotizzò che la zona avesse bisogno di comunicazioni. Poi si arrivò, poco dopo l’unità d’Italia, all’inaugurazione di questa avveniristica ferrovia che fu inaugurata nel 1874 dall’Imperatrice di Russia. Fu costruita in 10 anni. In un secolo e mezzo sono state apportate solo due modifiche al tracciato: una a Cipressa l’altra a Costarainera. Ma la ferrovia così è diventata non solo lenta, ma anche pericolosa. Da allora il primo che si mosse per la necessità di raddoppiarla fu l’ex Sindaco di Sanremo Viale con l’appoggio dell’allora Ministro delle Poste Russo, erano gli anni ’60. Si capì l’importanza di far arrivare la gente qui. Prima dell’autostrada. Dopo di che è andata nel dimenticatoio, salvo il periodo sulla scia dell’azione delle comunità locali delle province di Imperia e di Savona che si misero a un tavolo ragionando su un possibile tracciato. E così si decise di suddividerla in tre lotti: Ospedaletti – San Lorenzo, San Lorenzo – Andora e Andora – Finale Ligure. A quel punto ricordo che, quando ero Sindaco di Imperia nel ’91, portai l’ipotesi del tracciato su Imperia. Il Consiglio Comunale fu assediato dalle proteste. Ad allora non avrei mai pensato che sarei diventato Ministro per cui riuscii ad imporre il finanziamento di questa opera. E domani la si inaugura. L’ultimo atto che io feci sa Ministro fu il finanziamento della progettazione della tratta da Andora a Finale Ligure

Che importanza ha in questo periodo storico un’opera come il raddoppio ferroviario?
La Liguria è stretta tra le montagne e il mare, è una delle caratteristiche della sua bellezza ma è anche motivo di difficoltà. L’Aurelia è quella che è. L’autostrada mostra le sue difficoltà. Il problema sta nelle infrastrutture, tutti ne parlano ma vedo un forte immobilismo. Sarebbe importante che i politici di oggi scendessero in strada per mettersi d’accordo sulle cose importanti da fare. Noi abbiamo bisogno della ferrovia perché significa far ripartire la nostra economia. Ma significa anche essere collegamento tra Portogallo, Spagna, Francia, Italia e il Nord Europa. Una ferrovia funzionale alleggerisce il trasporto su gomma tra i tre porti di Barcellona, Marsiglia e Genova

Cos’è successo dal 2011 al 2016, perché i lavori sono durati così tanto?
Ci sono stati problemi con le imprese di costruzione, ma c’è stata anche una minore attenzione. Se stai sopra a un problema per conoscerne le difficoltà e per risolvere le cose marciano. Altrimenti no

Sono state annunciate criticità immediatamente successive all’apertura. Stiamo cogliendo un’opportunità o corriamo un rischio?
Da questo punto di vista mi auguro che le Ferrovie abbiano vigilato affinché il lavoro sia fatto bene. Ricordo una chiacchierata con l’allora Amministratore Delegato delle Ferrovie, quando prendemmo la decisione di mettere la stazione sopra il ponte. Dissi che bisognava fare anche un ponte stradale e mi venne risposto che non era competenza delle Ferrovie. Lo stesso anche per un parcheggio e una rotonda. Alla fine il compito è diventato loro e si questa cosa sono orgoglioso. Se i problemi non vengono discussi ma ci si limita alle passerelle non si risolvono. Bisogna stare di più alla scrivania a studiare i problemi”.

Pietro Zampedroni

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