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Ventimiglia Vallecrosia Bordighera | 07 dicembre 2016, 17:00

Il turismo colpisce solo d’estate

La parola d’ordine è “destagionalizzare”. Così la Regione Liguria è convinta di spalancare le porte ai visitatori anche nei mesi tradizionalmente più ostili al nostro territorio, da dicembre a marzo. Nei giorni scorsi è partita la fase due della promozione turistica con #lamialiguriainverno. Come ha detto Giovanni Toti, il turismo è uno dei motori della crescita “a 360 gradi e per 365 giorni l’anno”.

Il governatore, forse, ha un po’ sopravvalutato l’interpretazione ligure del concetto. Destagionalizzare è sempre molto difficile, perché richiede uno sforzo di fantasia per creare un’immagine diversa da quella radicata nell’immaginario comune. Che cosa possiamo offrire oltre alle spiagge? A Sanremo tutti sperano in un buon ponte dell’Immacolata. Andrea Di Baldassare (Confcommercio) ha scoperto l’acqua calda: «Sono sempre più convinto che si debba pubblicizzare il nostro clima mite. Pensate a chi viene da Milano e Torino, dove magari c’è nebbia e fa freddo».

È la nota ricetta del sedersi sugli allori del clima, contando sulle proprie fortune. Venite da noi, c’è il sole tutto l’anno (destagionalizzatevi). Sempre Di Baldassare: «Bisogna puntare molto sulle seconde case, un polmone importante per l’economia locale». Vero, ma proprio le seconde case, con il corollario di affittacamere, appartamenti ammobiliati a uso turistico e posti letto piazzati sul web, sono viste come la peste bubbonica da molti albergatori.

A proposito di alberghi: non c’è solo questa concorrenza a colpire duro, ma lo stesso calendario che impone prezzi più stracciati in bassa-media stagione e prezzi alle stelle a luglio-agosto, con una forbice sempre più ampia tra i diversi periodi. La destagionalizzazione può essere un’arma a doppio taglio: conviene davvero rimanere aperti 365 giorni l’anno? Poi non si rischia di perdere terreno d’estate?

Da Sanremo ecco poi Mimmo Alessi (Confesercenti): «Se ci saranno temperature in aumento probabilmente non nevicherà e quindi molta gente verrà in città». Il suo è uno spunto per una campagna promozionale giocata sulle disgrazie del vicinato: in montagna manca la neve, in Francia c’è l’allarme terrorismo, la Liguria diventa la terra promessa del soleil toute l’année.

Il problema è trovare e pubblicizzare un’identità precisa su cosa vogliamo intendere per turismo invernale in Liguria. Di certo, non mercatini e presepi, salvo riuscire a organizzare un evento unico, un Christkindlmarkt sulla spiaggia, casette di legno con salsicce di Norimberga e vin brûlé “on the beach”, o quasi.

Luca Re

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