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Politica | 02 dicembre 2016, 12:54

Referendum costituzionale, una lunga riflessione del segretario PD Diano Marina Federico Baio

"Spero che possa davvero essere il momento in cui i cittadini di tutta Italia diano forma a quella voglia di cambiamento e di modernizzazione del nostro paese che aspettiamo da tanti, troppi anni"

Federico Baio

Federico Baio

"Ci avviciniamo al voto di domenica 4 dicembre sulla riforma Costituzionale.

Spero che possa davvero essere il momento in cui i cittadini di tutta Italia diano forma a quella voglia di cambiamento e di modernizzazione del nostro paese che aspettiamo da tanti, troppi anni.

Basterá un sì per rendere effettiva una riforma che va a toccare quei punti della nostra Costituzione che hanno contribuito a provocare un pantano dal quale difficilmente riusciremmo ad uscire, se non dovessero cambiare le cose.
Velocizzare il processo legislativo e fornire stabilità al Parlamento ed al Governo non sono piú un capriccio ma una vera e propria esigenza per portare l'Italia al pari delle altre potenze europee.
Ricordo sempre, alle persone con cui parlo, che lo stesso Calamandrei diceva che della stabilitá, che è il vero problema, nella Costituzione non c'è quasi nulla.

Ma questa riforma ha un punto focale, che è quello della partecipazione.
Numerosi dei referendum proposti durante gli anni non sono stati considerati validi per mancato conseguimento del quorum, pur essendo sostenuti, e molto partecipati.
È del tutto evidente che questa prassi renda poco utile un istituto pensato e realizzato per ampliare la partecipazione democratica dei cittadini.
I referendum avranno due possibilità di realizzazione: 500 mila firme con un quorum del 50%+1 degli elettori, oppure 800 mila firme con un quorum del 50%+1 dei votanti alle ultime elezioni politiche – che equivale in media al 35% circa degli elettori.
Molto importante il fatto che una forma non esclude l’altra.
La riforma costituzionale consegue l’obiettivo di conferire dignità ad uno strumento di partecipazione la cui utilizzazione è stata sempre svilita dall’astensione. Con il nuovo articolo 75 potremo avere, finalmente, battaglie referendarie fondate sui contenuti.

Inoltre la riforma chiarirà e semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: con l’eliminazione delle cosiddette ‘competenze concorrenti’, ogni livello di governo avrà le proprie funzioni legislative. Si eviterà finalmente la confusione e la conflittualità tra Stato e Regioni che ha ingolfato negli scorsi 15 anni il lavoro della Corte Costituzionale.
Materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia o la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato. Alle Regioni, oltre alle competenze proprie (come l’organizzazione sanitaria, il turismo o lo sviluppo economico locale), potranno essere delegate altre competenze legislative. Sarà un modo per promuovere le Regioni più virtuose.

Invito quindi tutti i cittadini ad esprimere un voto ragionato e consapevole dell'occasione di cambiare il nostro paese e di accettare le sfide del futuro.

Federico Baio".

Redazione

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