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Attualità | 30 novembre 2016, 11:38

Imperia: oggi il convegno "Ci sono anch'io" sugli scenari della violenza assistita. Intervista all'Assessore Enrica Chiarini

"Le donne che subiscono violenza, devono sapere di non essere sole e che possono essere aiutate ad intraprendere un percorso per poterne uscire”.

Imperia: oggi il convegno "Ci sono anch'io" sugli scenari della violenza assistita. Intervista all'Assessore Enrica Chiarini

Secondo il dossier “Donne vittime di violenza” pubblicato dall’ARS, Agenzia Regionale per la Sanità, la Liguria è la quarta regione a livello nazionale per tasso di “vittimizzazione” per violenza fisica. Sono infatti 29mila le donne residenti rimaste vittime fra il 2013 e il 2014, anno del dossier. La situazione in provincia di Imperia non è incoraggiante con circa l'1,8 per mille di donne vittime di violenza “registrata” ovvero di persone che si sono recate fisicamente al pronto soccorso.

Questo pomeriggio in occasione delle celebrazioni legate al 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne, si terrà il convegno “Ci sono anch'io” organizzato dall'Associazione Palo Libera tutti e dal Comune di Imperia. Il tema si focalizza su quello che rappresenta un aspetto della violenza domestica, e di quella assistita, che considera quindi l'aspetto dal punto di vista del minore.

All'Assessore alle Pari Opportunità di Imperia, Enrica Chiarini, chiediamo quanto sia importante divulgare informazioni sull'antiviolenza Riconosco la grande importanza di iniziative di questo tipo, finalizzate all' informazione e alla sensibilizzazione di un problema così dilagante. E' importante che si facciano presenti tutte le misure di protezione e di tutela dei soggetti coinvolti, per far comprendere che gli Enti Pubblici e le Associazioni sono presenti e a sostegno della donna. Chi subisce violenza, deve sapere di non essere sola e che puà essere aiutata ad intraprendere un percorso per uscirne”.

Manifestazioni importanti non legate però solo alla giornata intenzionale Credo sia giusto dare il massimo sostegno a tutte le iniziative di questo tipo, ma è importante che l'attenzione non si limiti ad essere solo in questo periodo, bensì che sia di impulso per una costante attività, in vista di una rete che si migliora e che si espande”.

Quando si può iniziare a parlare di antiviolenza? “Inziare a parlare di antiviolenza è importante anche nei sogetti pìù giovani, ovvero nelle scuole, con i futuri adulti. Trovo sia importante per diffondere la culura al rispetto e alla legalità e per scoraggiare anche tra i ragazzi eventuali comportamenti di prevaricazione".

Stefania Orengo

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