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Infermiere e salute | 06 novembre 2016, 06:00

Vaccini, ne parliamo con il Dottor Mela, Direttore della S.C. Igiene e Sanità Pubblica

Un vaccino, in genere, è una parte di un microbo (virus o batterio): è infatti costituito da solo una o poche proteine del microbo, che non sono capaci di provocare la malattia, ma sono capaci di stimolare una risposta immunitaria specifica (produzione di anticorpi)

Vaccini, ne parliamo con il Dottor Mela, Direttore della S.C. Igiene e Sanità Pubblica

Questa settimana abbiamo come ospite Il Direttore della S.C. Igiene e Sanità Pubblica

Il  Dr. M. Mela che ci parlerà dell’importanza dei vaccini.

 

Un vaccino, in genere, è una parte di un microbo (virus o batterio): è infatti costituito da solo una o poche proteine del microbo, che non sono capaci di provocare la malattia, ma sono capaci di stimolare una risposta immunitaria specifica (produzione di anticorpi). Quando le cellule immunitarie (linfociti B) cominciano a produrre anticorpi, continuano poi a farlo per tutta la vita. Gli anticorpi, come sentinelle, circolano nel sangue e, se incontrano il microbo dal quale è stato prodotto il vaccino, lo fanno distruggere, prevenendo cosi' la malattia infettiva.

Se i microbi sono stabili e non mutano le loro proteine, gli anticorpi prodotti a seguito di una vaccinazione proteggono per tutta la vita; se invece il microbo ha delle mutazioni, i precedenti anticorpi non sono più protettivi e occorre ricevere un nuovo vaccino prodotto a partenza dal microbo mutato. Il virus influenza muta costantemente e pertanto è necessario vaccinarsi ogni anno con il nuovo virus.

In Italia sono obbligatori in età pediatrica i vaccini anti poliomielite, anti tetano, anti difterite, anti epatite B; sono raccomandati il vaccino anti pertosse, i numerosi vaccini anti meningite, anti morbillo-rosolia-parotite e antivaricella.

Alcuni virus (HIV, HCV)  mutano cosi' rapidamente che non è stato finora possibile produrre un vaccino sufficientemente stabile.

La vaccinazione è uno degli atti medici più sicuri: gli effetti collaterali post-vaccinazione sono lievi e transitori (febbre, reazione nel punto di iniezione); i rarissimi effetti collaterali gravi sono prevenibili con un'attenta amnesi pre-vaccinale che identifichi quali soggetti sono a rischio di tali effetti.

Alcuni vaccini sono controindicati nelle persone con grave immunodepressione o con precedenti reazioni allergiche a componenti del vaccino (nelle fasi di produzione di alcuni vaccini si utilizzano uova e tali vaccini sono perciò controindicati nelle persone allergiche alle proteine dell'uovo)

Il vaccino antinifluenzale è raccomandato a tutte le persone di età > 65 anni, a quelle di età inferiore ma con patpologie croniche (diabete. Malattie cardiache, polmonari, renali, tumori, ecc), poiché in tali persone sono più frequenti le complicanze dell' influenza (pomoniti e insufficienza respiratoria grave); è inoltre raccomandato nelle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza (per prevenire danni fetali) e in alcune categorie professionali (es. dipendenti pubblici per evitare interruzioni di pubblico servizio)

Il vaccino è infine raccomandato negli operatori sanitari, con un duplice significato: proteggere se stessi e proteggere i pazienti assistiti, che potrebbero non essere stati vaccinati. Purtroppo la percentuale di vaccinati tra gli operatori sanitari è  desolatamente molto bassa. (15-20 %)

Non esiste alcune terapia efficace nei confronti dell'influenza: la terapia antibiotica protegge infatti solo da alcune sue complicanze (sovra-infezioni batteriche) e non dalla temibile, e anche mortale, polmoniti virale da virus influenza.

Nel 2015 si è ammalato di influenza l'8.2% della popolazione italiana, con una frequenza di casi inferiore nella popolazione di età > 65 anni (2.9%) poiché vaccinata e una frequenza superiore nella popolazione di età compresa tra 0 e 4 anni (22%)  che non è stata vaccinata. I decessi per influenza  (alcune migliaia in Italia) sono stati soprattutto nella popolazione con patologie croniche.

 

                                                                                                          Dott. M. Mela

 

 

 

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