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Politica | 27 ottobre 2016, 17:11

Blindare l‘oliva taggiasca del ponente ligure: Alessandro Piana (Lega Nord) "Occorre tutelare e garantire uno dei nostri prodotti di eccellenza"

"Bisogna agire velocemente per evitare che subisca concorrenza sleale. Mettiamo la Dop, stando attenti, però, che la burocrazia non soffochi troppo le aziende sul territorio”.

Blindare l‘oliva taggiasca del ponente ligure: Alessandro Piana (Lega Nord) "Occorre tutelare e garantire uno dei nostri prodotti di eccellenza"

Stamane nella sala dei Comuni della Provincia di Imperia si è svolto un incontro dedicato all’iter per l’ottenimento della Dop per le olive taggiasche.

La riunione è stata convocata dall’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai. Hanno partecipato anche il capogruppo regionale della Lega Nord Liguria Alessandro Piana, il presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, molti sindaci dell’imperiese e del savonese, i rappresentanti di Camera di Commercio, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Consorzio di tutela Olio Dop Riviera Ligure.

“Oggi si è segnato il percorso da intraprendere – spiega il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Piana – per riuscire a tutelare e garantire il marchio dell’oliva taggiasca. E’ stato il primo importante incontro dove sono stati presentati i motivi per difendere il brand, che insieme al nostro prodotto di eccellenza rischia di fare i conti con una concorrenza sleale. Anche perché ormai tutte le trasmissioni specializzate delle Tv nazionali ed internazionali, con i suggerimenti degli chef di fama mondiale, indicano di usare l’oliva da mensa e l’olio extravergine di oliva taggiasca in tutte le ricette.

Siamo arrivati al punto che in Puglia un imprenditore ha già ordinato e ha intenzione di piantare 260mila alberi di oliva taggiasca, per poi iniziare la produzione. Questa pianta coltivata in altre realtà, per esempio su un terreno pianeggiante, avrebbe senz’altro costi di produzione più bassi, ma le olive e l’olio non avrebbero gli stessi sapori, gusto, proprietà e caratteristiche organolettiche che il terreno, l’aria e il sole del ponente ligure garantiscono.

Per assicurare il futuro dei cittadini liguri che hanno investito sul territorio e per incentivare il recupero delle aree incolte, dobbiamo agire velocemente. La strada imboccata oggi a Imperia è quella giusta, ma non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Mettiamo la Dop, stando attenti, però, che la burocrazia non sia eccessiva e tale da soffocare troppo le aziende sul nostro territorio”.

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