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Attualità | 01 ottobre 2016, 09:47

Vallebona: il gruppo ricerche archeologiche "Archeonervia" ha scoperto un'incisione antropomorfa simile ai pebtroglifi della Valle delle Meraviglie

Nel primo tratto collinare del più importante tratturo oggi mulattiera, che nel periodo Neolitico dalla costa conduceva ai pascoli d'altura e alle cacce stagionali.

Vallebona: il gruppo ricerche archeologiche "Archeonervia" ha scoperto un'incisione antropomorfa simile ai pebtroglifi della Valle delle Meraviglie

Grande incisione presente su una roccia di grande visibilità localizzata sulle alture di Vallebona nel primo tratto collinare del più importante tratturo oggi mulattiera, che nel periodo Neolitico dalla costa conduceva ai pascoli d'altura e alle cacce stagionali di Monte Peiga, Monte Caggio, Monte, Bignone, Monte Ceppo, Langan, Valle Argentina, Colle Melosa, Monte Toraggio e Cima Marta.

L'incisione che per certi versi ricorda una croce, giustifica il toponimo Ciappa Cruge dato a suo tempo dagli abitanti di Vallebona alla superficie rocciosa. In realtà si tratta di una incisione antropomorfa con braccia aperte che si innesta pienamente nel contesto iconografico di alcuni petroglifi presenti sulle rocce della Valle delle Meraviglie databili all'età del Bronzo classificati (figure a phy) per associazione grafica con la lettera greca. Tenuto conto delle grandi dimensioni dell'incisione antropomorfa realizzata sul banco di roccia calpestabile del sentiero che in nessun caso poteva passare inosservata, probabilmente aveva funzione di segnalare l'inizio di un territorio di appartenenza ad un clan tribale da non violare oppure una zona sacra in considerazione alla presenza nel circondario di 9 menhir, 8 altari sacrificali numerosi massi con coppelle, vaschette e un Santuario Neolitico legato al culto della fertilità con 2 menhir falliformi che sfiorano i 2 metri di altezza, delle incisioni vulvari e un altare sacrificale.

A fronte delle decine di coppelle, intagli vulvari e vaschette, le incisioni fino ad oggi inventariate sul territorio dove abbiamo operato da interpretare come una proto scrittura, non superano le sei unità e tutte rappresentano figure antropomorfe. La ragione del numero limitato di petroglifi probabilmente è da ricercare nella formazione geologica del territorio in massima parte coperto da banchi di arenaria quarzifera friabile soggetta a desquamazione. A questo proposito è interessante rilevare come dimostrano le immagini che, seppure in numero limitato, hanno tutte una interpretazione stilistica della figura umana interpretata in modo diverso che trova un confronto tipologico con il repertorio delle incisioni rupestri antropomorfe della valle delle Meraviglie.

C.S.

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