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Politica | 27 settembre 2016, 15:49

Diano Marina: ‘Gestioni Municipali’ e Legge Madia, lettera aperta ai componenti dell'Amministrazione Comunale

"Lo scopo dichiarato di questa legge concerne nella eliminazione di quelle società partecipate che non hanno i requisiti previsti dal legislatore, ma sono mantenute in vita spesso per motivi politici".

Diano Marina: ‘Gestioni Municipali’ e Legge Madia, lettera aperta ai componenti dell'Amministrazione Comunale

"Finalmente, dopo una lunga gestazione, è stato emanato un testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, chiamato comunemente decreto Madia, in omaggio al ministro proponente. La normativa appena licenziata riguarda la costituzione, il mantenimento e la gestione di partecipazioni da parte delle amministrazioni pubbliche in società a totale o parziale partecipazione  e quindi anche la G.M. Spa di Diano Marina. Lo scopo dichiarato di questa legge concerne  nella eliminazione di quelle società partecipate che non hanno i requisiti previsti dal legislatore, ma sono mantenute in vita spesso per motivi politici".

Intervengono in questo modo, per il Comitato per la Legalità di Diano Marina, Andrea Guglieri e Mimmo Bisso, che proseguono: "I principi cardine per potere attivare o mantenere le società partecipate sono sostanzialmente due. Primo: non si possono costituire o mantenere società aventi per oggetto 'attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali' (norma esistente anche in passato). Secondo principio: nei limiti di quanto sopra stabilito le pubbliche  amministrazioni possono mantenere partecipazioni per 'produzione di un servizio di interesse generale'.  Viene precisato che, per 'servizio di interesse generale' si intendono 'le attività di produzione e forniture di beni o servizi che non sarebbero svolte dal mercato senza un intervento pubblico o sarebbero svolte a condizioni differenti in termini di accessibilità fisica ed economica, continuità, non discriminazione,qualità e sicurezza, che le amministrazioni pubbliche, nell'ambito delle rispettive competenze, assumono come necessarie per assicurare la soddisfazione dei bisogni della collettività”.

"Non ci sembra - terminano - che la gestione di  uno stabilimento balneare (ma neanche di un porto o di un bar) rientri nei requisiti posti dalla legge. Si stabilisce inoltre, che le amministrazioni pubbliche effettuino annualmente un'analisi dell'assetto complessivo delle società partecipate e inviino una motivata relazione tecnica alla sezione di controllo della Corte dei Conti regionale. I principi esposti in parte esistevano anche in passato. Probabilmente il Governo ha preso atto che molte amministrazioni li hanno aggirati. A Diano si è mantenuta in piedi la G.M. sulla base di un parere legale che  non abbiamo condiviso. Oggi le cose cambiano. Le norme hanno un carattere di maggiore perentorietà e prevedono sanzioni. Il Comune è titolare delle concessioni ed anche dell'azienda di gestione delle spiagge. Un processo intelligente di  liberalizzazione potrebbe portare benefici alla città superiori a quelli attuali. Si tratta di approfondire il tema, come prevede la legge Madia, con un ampio pubblico dibattito. In fondo gli stabilimenti balneari, il porto, i bar non sono di proprietà del Sindaco o della Giunta, bensì della collettività dianese".

 

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