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Attualità | 23 settembre 2016, 09:07

L'imperiese Stefano Pugi eletto a capo del coordinamento delle aziende pubbliche di servizi alla persona liguri

L'elezione è avvenuta alcuni giorni fa. Un incarico di prestigio che va per la prima volta a un rappresentante della provincia di Imperia tra operatori nel sociale. Pugi rimarrà in carica tre anni

L'imperiese Stefano Pugi eletto a capo del coordinamento delle aziende pubbliche di servizi alla persona liguri

Il presidente dell'Isah di Imperia Stefano Pugi è stato eletto rappresentante del coordinamento delle APSP liguri. L'elezione è avvenuta alcuni giorni fa. Un incarico di prestigio che va per la prima volta a un rappresentante della provincia di Imperia tra operatori nel sociale. Pugi rimarrà in carica tre anni.

Le APSP (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona) nascono dalla trasformazione delle vecchie Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza che  erano  organismi di diritto pubblico istituiti con regio decreto n. 2841 del 1923 (grazie all'aggiunta della parola "assistenza" agli istituti pubblici di beneficenza creati con la L. 17 luglio 1890 n. 6972). Questi enti negli anni hanno costituito la rete di assistenza sociale e sanitaria del territorio, una sorta di welfare grazie alla raccolta fondi e donazioni. L’art. 10 della legge 328 / 2000 delega il governo ad emanare un decreto legislativo recante una nuova disciplina delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB)

In data 04 maggio 2001 viene emanato il Decreto Legislativo 207 il quale disciplina  il  riordino  delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, gia'  disciplinate dalla  legge  17  luglio  1890,  n.  6972,  di   seguito   denominate"istituzioni" nel quadro della realizzazione del sistema integrato di

interventi e servizi sociali di cui  all'articolo  1  della  legge  8 novembre 2000, n. 328, di seguito denominata "legge",  in  attuazione della delega prevista dall'articolo 10.

Il Decreto legislativo 207/2001 definisce la possibilità per le IPAB di trasformarsi in enti di diritto privato o rimanere Enti di Diritto Pubblico secondo le disposizioni previste dalle singole Regioni.

In liguria le APSP rimaste di diritto pubbliche sono 12 e svolgono servizi anche molto differenti tra loro in ambito sanitario sociosanitario ed assistenziale servendo migliaia di persone dando lavoro a quasi altrettante persone in forma diretta e indiretta.

Quanto previsto dal Decreto Legislativo 207/2001 è stato recepito dalla Regione Liguria con un Regolamento del 2006 e da ultimo con la Legge Regionale 33/2014.

In sostanza le diverse norme definiscono Le Aziende pubbliche di servizi alla persona soggetti giuridici che hanno natura di ente pubblico senza fini di lucro, con autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica ed operano con criteri imprenditoriali. Esse informano la propria attività di gestione a criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto del pareggio di bilancio da perseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi.

In regione Liguria non hanno contributi o trasferimenti continuativi di denaro da parte degli altri enti locali e pertanto operano sul mercato al pari di un soggetto privato.

Sia il legislatore nazionale che quello regionale ha voluto dare importanza a questi soggetti sia dal punto di vista storico che istituzionale prevedendo che le APSP costituiscano un coordinamento per la trattazione di temi di interesse comune.  Detto coordinamento individua propri rappresentanti per la partecipazione ai tavoli della programmazione regionale o locale in quanto le APSP sono inserite a tutti gli effetti nella rete di protezione sociale e devono partecipare alla programmazione nelle sedi e con gli strumenti individuati dalla normativa sanitaria e sociale.

Nella riunione tenutasi ieri a Genova alla presenza di tutte le APSP liguri all’unanimità è stato nominato quale rappresentante del Coordinamento delle APSP Liguri il Presidente dell’ISAH di Imperia Stefano Pugi che rimarrà in carica tre anni. La carica non prevede alcuna retribuzione ma risulta fondamentale per far conoscere il prezioso lavoro svolto da questi enti in ambito sanitario sociali e sociosanitario e rispondere in maniera attiva ai bisogni delle persone più fragili.

Purtroppo sino ad oggi questi enti pubblici, che va ribadito non pesano sulle finanze pubbliche ma svolgono sul territorio una attività importantissima, non hanno mai avuto la dovuta considerazione da parte degli Enti Locali e dalle ASL. L’Impegno di Stefano Pugi nella sua seduta di insediamento quale coordinatore regionale è proprio quello di far conoscere queste istituzioni e fare in modo che d’ora in avanti vengano considerate nei fatti, e non solo nei principi enunciati dalle leggi, parte integrante e sostanziale della programmazione regionale o locale e inserite a tutti gli effetti nella rete di protezione sociale.

Francesco Li Noce

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