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Attualità | 20 settembre 2016, 07:14

Vendemmia 2016: raddoppiata la produzione di Moscatello di Taggia, il Rossese diminuisce in quantità ma aumenta la qualità

‘L'Ambrosia degli Dei’ ha storia antichissima ed illustrissimi estimatori, primo tra tutti Papa Paolo III nel XVI secolo, i Reali d'Inghilterra e Napoleone Bonaparte

Vendemmia 2016: raddoppiata la produzione di Moscatello di Taggia, il Rossese diminuisce in quantità ma aumenta la qualità

La siccità estiva ha provocato un leggero calo sulla quantità ma, di contro, ma con uva sana che potrà portare un’ottima qualità complessiva. Queste paiono le linee guida per la vendemmia 2016 del Rossese di Dolceacqua.
Una vendemmia corta, le vigne, pur nelle loro differenze, hanno maturato tutte insieme e tutte negli ultimi giorni, aspetto di avere i mosti in fermentazione per dire definitivamente qualcosa sull'annata” queste le parole di Fabio Corradi, enologo della Cooperativa Riviera dei Fiori, nata nel 1978 e dal 2007 presente sul mercato con la linea di vini Maixei.

Il prodotto di punta della cooperativa è il Dolceacqua Superiore Barbadirame, nome importante e omaggio doveroso e sentito ad un grande dolceacquino, un artista che, con il suo tratto inconfondibile, ha rappresentato il carattere e l’anima di Dolceacqua, orgogliosamente contadina, inscindibilmente legata alla vite e all’olivo.
L’annata 2014 è stata premiata con il massimo riconoscimento dall'Associazione Italiana Sommelier sulla Guida Vitae 2017 (quattro tralci, appunto Vitae è il premio massimo).
Sono le Valli Nervia e Verbone a far da scenario a questo vino, della Val Verbone l'altro Rossese premiato: il Poggio Pini di Giovanni Guglielmi già arrivato al massimo riconoscimento l'anno passato.

Siamo da sempre legati indissolubilmente al nostro territorio e ne siamo testimonial” dicono dal direttivo dell'Ais Imperiese.
Siamo felici dei grossissimi passi che il Rossese di Dolceacqua ha fatto negli ultimi dieci anni, innalzando l'asticella della qualità in tutte le aziende e lo testimonia la quantità massiccia di bottiglie arrivate ad un pelo dal massimo punteggio, un processo non solo importante a livello enologico ma turistico in genere. Da qualche anno i giornali specializzati ed i blogger del settore parlano stabilmente della prima DOC a bacca rossa della Liguria ed ora non è più impossibile trovare il nostro vino al di fuori della nostra regione”.

Entrando fattivamente nella vendemmia 2016 affermano: “Ora avvengono le fasi più importanti e delicate dell'intero processo produttivo, il Rossese è uva da controllare molto assiduamente in fase di fermentazione, da qui dipenderà il futuro di ogni bottiglia, comunque ci aspettiamo risultati importanti delle uve a bacca rossa. Un poco più scarso in termini di quantità, forse, il Vermentino a quanto sentiamo dagli amici produttori, ma non disperiamo. Attendiamo notizie dalle zone di Ranzo e di Pornassio per la vendemmia di Pigato ed Ormeasco farà sicuramente bene questa piccola coda di stagione con temperature mattutine basse ma con picchi giornalieri che si mantengono vicini alle massime estive”.

Molto interessante l'evoluzione che una piccola produzione come quella del Moscatello di Taggia ha avuto quest’anno.
Dopo la nascita del Consorzio e l'impianto di nuove barbatelle siamo giunti finalmente all’anno produttivo.
I 3hl sono raddoppiati, l'uva è tutta sana e l'annata si prospetta davvero molto buona. Questo vino, già definito ‘L'Ambrosia degli Dei’, ha storia antichissima ed illustrissimi estimatori, primo tra tutti Papa Paolo III nel XVI secolo, i Reali d'Inghilterra e Napoleone Bonaparte, nell'immediato è sopravvissuto grazie alla caparbietà stoica di Eros Mammoliti (attuale presidente del Consorzio che consta di 13 aziende) che ha passato anni a battere le campagne tra Taggia e Ceriana per trovare tra il gerbido e l'incolto tracce dell'antico vitigno.

Una pianta sana venne selezionata insieme ad Anna Schneider conosciuta come la più grande ampelografa italiana e con l'aiuto dell'Università di Torino e del Consorzio del Moscato D'Asti.
Il Moscatello è una chicca. Un aromatico con rarissime caratteristiche, può essere vinificato addirittura in secco (e per il Moscato di Canelli é spesso difficile questa operazione), è un recupero importante che ora rientra nella DOC Riviera di Ponente sottozona Taggia. L'aumento della produzione farà di sicuro del bene alla varietà d'offerta che la Riviera può dare” ci dicono dall'Ais delegazione di Imperia per bocca del delegato Augusto Manfredi.
La delegazione si appresta a ricominciare l'attività sociale con Degustazioni didattiche, ed il terzo livello del corso Sommelier che porterà all'esame finale una trentina di nuovi esperti del settore.

Il nuovo corso primo livello comincerà verso febbraio 2017 (pagina Facebook Associazione Italiana Sommelier – Delegazione di Imperia)

Pietro Zampedroni

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