“Questa mattina anche a Vallecrosia è cominciata la scuola, lo spettacolo che si è presentato agli occhi di genitori e alunni è stato a dir poco raccapricciante, come si può notare dalle foto allegate un vero e proprio cantiere. Manca un piano di evacuazione in caso di emergenza, in quanto è stata chiusa una via di uscita e l'altra è di circa 1, 5 metro per circa 650 ragazzi". Ad affermarlo è Bruno Alfonso di 'Adesso Vallecrosia' che continua: "Inoltre l'afflusso di gente si moltiplica in entrata e uscita. Il punto di raccolta è stato soppresso per costruire il pallone. I bambini in caso di catastrofe devono uscire dalla scuola aprire cancelli chiusi a chiave o elettrici, oltrepassare la strada e raggiungere i giardini pubblici. Non sono stati previsti corridoi segnalati, visibili e comprensibili facilmente.
Hanno preso i fondi per costruire una palestra senza pensare ai necessari adeguamenti per la sicurezza. E per il mantenimento? Visto che qualche consigliere ha detto che i fondi sarebbero andati persi, se perdiamo 650 ragazzi innocenti? Le insegnanti si stanno muovendo per garantire la sicurezza dei ragazzi ma non è sufficiente. La scuola non raggiunge i canoni di fruibilità. La cosa più corretta sarebbe chiudere la scuola, metterla in sicurezza e riaprire serenamente.
La lettere resa pubblica sul giornale verrà consegnata per conoscenza alle forze dell'ordine di competenza territoriale, al sindaco, ai vigile del fuoco, protezione civile e alla procura della Repubblica. Guardandomi intorno oltre al cantiere ho potuto notare le grosse lacune in materia di sicurezza, a parte il piano di evacuazione che non so come sia possibile attuare in questa situazione, ma cancelli non a norma, finestre non a norma, giochi nel cortile della materna non a norma. Chiedo spiegazioni - conclude Bruno Alfonso - ed un incontro fra genitori, amministrazioni e delegati alla sicurezza urgente. Chiedo che le autorità preposte al controllo della sicurezza facciano un sopralluogo con la massima urgenza, si tratta della sicurezza di bambini".