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Al Direttore | 22 agosto 2016, 16:39

Bertola e Perato, due liguri nella guerra di secessione americana. Il racconto di Pierluigi Casalino

Uno era nativo di Sanremo ed era emigrato negli Stati Uniti dietro il richiamo della corsa all'ora in California. L'altro era un marinaio nizzardo: la sua famiglia era originaria di Cervo e si era stabilita a Nizza prima delle guerre napoleoniche

Bertola e Perato, due liguri nella guerra di secessione americana. Il racconto di Pierluigi Casalino

"Uno era nativo di Sanremo ed era emigrato negli Stati Uniti dietro il richiamo della corsa all'ora in California poco tempo prima dello scoppio delle ostilità tra Nord e Sud e si chiamava Ernesto Bertola (peraltro non altrimenti noto), l'altro era un marinaio nizzardo di quelli che avevano votato per restare sotto i Savoia e si chiamava Giulio Perato: la sua famiglia (di pescatori) era originaria di Cervo (o più probabilmente di Andora) e si era stabilita a Nizza prima delle guerre napoleoniche; Perato aveva cercato fortuna a Richmond, culla confederata.

All'epoca venivano formati reggimenti garibaldini nel nome dell'eroe dei due mondi e dei suoi principi libertari: circostanza che si registrava sia a tra gli unionisti che tra i sudisti: A fianco di questi ultimi si arruolavano nel nome di Garibaldi (un Garibaldi che non si schierò tuttavia con nessuna delle due parti, preoccupato al contrario della possibilità dell'aiuto americano a favore di Nizza italiana) persino ex ufficiali e sotto-ufficiali borbonici o  sostenitori dell'ideale dell'aristocrazia del Sud alla quale persino Pio IX all'inizio fornì l'appoggio su errate relazioni degli informatori pontifici in America e in Canada: tra questi c'era anche simpatizzanti del principio monarchico, come appunto Perato, che avversavano il repubblicanesimo alla francese, colpevole ai suoi occhi, dopo la caduta di Napoleone III, di aver soffocato gli aneliti filo-italiani di Nizza. Perato aveva aderito con entusiasmo all'ideale cavalleresco e romantico del generale Lee, campione della causa dei secessionisti, al suono di Dixieland, nel nome della libertà contro il moderno totalitarismo, come ci racconteràil Professor Luraghi nel XX secolo. Altri italiani e liguri come lui si erano uniti al 14 Louisiana regiment, sempre a Sud.

Il sanremese, invece, si trovava momentaneamente a New York quando nel maggio del 1861 fu costituito il Garibaldi Guards - 39th New York Infantry Regiment, una compagine che comprendeva 11 compagnie di cui una composta da italiani, fra cui liguri. Bertola si arruolò senza indugio, animato da fede abolizionista, in tale formazione che cantava l'inno a John Brown. Bertola e Perato militarono poi in raggruppamenti internazionali schierati nei due campi avversi. Non si hanno comunque molte notizie sulle successive vicende dei due liguri, ma certamente furono sia spettatori che protagonisti di una fase cruciale e decisiva nella storia della repubblica stellata. La loro memoria si disperde negli appunti ingialliti lasciati dal bisnonno di un caro amico di Ventimiglia, appassionato di cose antiche, che ne conserva tracce frammentate e scarse. Quasi certamente Bertola, il sanremese, cadde a Gettysburg (1863) tra gli uomini agli ordini del generale nordista Meade, vittorioso sul campo, mentre miglior sorte potrebbe aver avuto Perato, il nizzardo filo-sudista, sopravvissuto al conflitto e rigenerato nel nuovo assetto unionista. Ma anche qui le informazioni restano assai vaghe, e ridotte alle poche righe conservate, e se le è portate via il bisnonno del mio amico, ritornando al Creatore.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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