Attualità - 26 luglio 2016, 15:15

Taggia, gatto su un albero per tre giorni: alla fine lo salvano alcuni cittadini che fanno 'squadra'

Taggia, gatto su un albero per tre giorni: alla fine lo salvano alcuni cittadini che fanno 'squadra'

L'avventura di un gatto comincia sabato sera, quando alcuni residenti in zona sentono dei miagolii provenienti da un grande albero dietro il parcheggio Spinola, all'ingresso di Taggia. Pensando che il gatto potesse scendere da solo, aspettano il giorno dopo, quando il gatto si trova ancora sull'albero, non potendo scendere in quanto il tronco, da terra alla base dei rami, è alto almeno otto metri, così nel pomeriggio qualcuno chiama i vigili urbani di Taggia, che rispondono di avvertire i Vigili del Fuoco. Ma in serata, mentre in paese tutti sono dietro il corteo dei maddalenanti, nessuno interviene.

Avendo saputo del fatto il dott. Maurilio Calleri, medico veterinario, questi chiama immediatamente i Vigili del Fuoco, i quali non sono stati informati dai Vigili Urbani e che al momento erano impegnati in un intervento a Sanremo. I Vigili del Fuoco fanno un tentativo di intervento che però sospendono per mancanza di luce e dicono al dott. Calleri che dovrà richiamare nuovamente il giorno dopo verso le 8, per avere sul posto un'altro intervento. La mattina seguente alle 7,55 il dott. Calleri chiama di nuovo i Vigili del Fuoco, che sono impegnati in un'altro intervento. Intanto la giornata si fa calda e sul posto accorrono alcuni cittadini che sentono i lamenti del gatto, fra questi Davide e Gloria che a loro volta chiamano il centralino dei Vigili del Fuoco. Viene intanto informata anche l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). I Vigili del Fuoco arrivano intorno alle 11 e fanno diversi tentativi per prendere il gatto che, ovviamente spaventato, non si fa prendere. Tentano così le maniere ‘forti’ con getti d'acqua e scrollando i rami, ottenendo però il risultato opposto, in quanto il gatto si rifugia nella parte più alta dell'albero. Dopo due ore i Vigili del Fuoco si arrendono e vanno via.

Non si arrendono Davide, Gloria e il dott. Calleri, che chiama Giuseppe Romeo, detto Pino, un esperto di impalcature. La ‘squadra’ si mette così al lavoro, assistita da Nino, che gentilmente concede il passaggio per arrivare alla base dell'albero e dal fratello dell'eccezionale Pino, il quale salendo sull'albero e avvicinandosi al gatto, è stato preso di mira da alcuni calabroni che nidificavano tra i rami. Il dott. Calleri intanto chiamava i Vigli Urbani di Taggia per informarli di quanto accadeva. Si è così provveduto a sistemare una scala telescopica fino alla base dei rami ed una tavola di legno di circa 10 metri in orizzontale, fino al bancone più vicino, lasciando anche acqua e cibo per il gatto. Al calar della sera, con il buio, il gatto scende dall'albero e rifocillandosi abbandona il posto.

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