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Attualità | 24 luglio 2016, 07:11

Che cosa ci fa in Giappone un pandoro chiamato Sanremo? La straordinaria storia della pasticceria veneta Meneghin

Siamo sicuri che la storia di Olindo Meneghin tuttavia non sarebbe la stessa se non fosse per il nome di Sanremo. Chissà se un giorno la città matuziana ricambierà con lo stesso amore, la dedizione che la famiglia Meneghin ha dimostrato in tutti questi anni.

Quale legame potrebbe esserci tra Sanremo, il Veneto ed il Giappone? Una risposta ad una domanda del genere la può dare soltanto una persona in tutta Italia, si tratta di Paolo Meneghin.

Sanremo è una città ma soprattutto un nome di grande appeal, spendibile a livello internazionale. Lo sa bene Meneghin che oggi manda avanti la Pasticceria Sanremo, marchio di qualità internazionale, reso celebre dal padre Olindo, il Maestro Pasticcere per eccellenza, famoso tra l’altro per aver insegnato ai giapponesi come si fanno il panettone ed il pandoro. 

Questa storia curiosa prende il via da una foto postata su Facebook, con un pandoro chiamato Sanremo che ha per logo l’Italia ed una stella per indicare la località, messa sul Veneto. Non bisogna fermarsi alle apparenze perché non è un errore e non è casuale.

E’ così che Sanremo News è risalito a Paolo Meneghin, ex sindaco di Badia Polesine, una cittadina di circa 11mila persone, in provincia di Rovigo. La famiglia Meneghin ha un profondo legame con la città della riviera dei fiori in Liguria ed ancora oggi ne vanno fieri. 

Tutto nasce dal fratello di Olindo Meneghin che apprese la pasticceria mignon dopo la Seconda Guerra Mondiale, lavorando a Sanremo, Vallecrosia e Alassio. Poi si trasferì a Desenzano Del Garda dove fondò la prima Pasticceria Sanremo e portò quel formato di pasticcini che veniva sviluppato soltanto in Liguria e Piemonte e fu un successo. 

Nel frattempo Olindo Meneghin, reduce della campagna di Russia, quando tornò si fermò a Milano e lì apprese i segreti del panettone e del pandoro da Motta. Diversi anni dopo fece ritorno in Veneto e venne convinto dal fratello ad aprire un negozio che facesse pasticceria mignon, un prodotto nuovo e non ancora sviluppato in quella regione ed in onore del successo ottenuto dal fratello, decise di chiamare quella pasticceria Sanremo. 

Oggi quel nome rappresenta una realtà artigianale d’eccellenza, a conduzione famigliare che ormai va avanti da quasi 50 anni. Olindo Meneghin divenne maestro del panettone e del pandoro e per un caso fortuito riuscì a portare la propria arte persino in Giappone.

“Il rapporto Sanremo in Giappone nasce nell’84 a Rimini, al Sigep, l’evento per eccellenza dell’industria dolciaria. - ricorda il figlio di Olindo, Paolo Meneghin - Un collega svizzero di mio padre gli presentò degli amici giapponesi intenzionati ad imparare a fare il panettone ed il pandoro in Giappone. Era marzo del 1985 quando mio padre venne chiamato per andare nella terra del Sol Levante per insegnare a fare quel prodotto e lui non si tirò indietro. Fece oltre 30 ore di volo portando con sé il suo lievito madre dei tempi di Milano e la prima cosa che fece fu andare in fabbrica per controllare lo stato del lievito e poi si andò a riposare”.

Da quel viaggio nacquero il rapporto di stima tra la Pasticceria Sanremo di Badia Polesine e la Donq, vero e proprio colosso dell’industria della panificazione in Giappone (5500 dipendenti per oltre 200 punti vendita ndr) che grazie a Meneghin si aprì al panettone ed al pandoro. “E’ un prodotto che mangiano tutto l’anno. Mio padre in 30 anni è andato 29 volte in Giappone per controllare la qualità e loro ogni anno vengono qui da noi. L’anno scorso durante Expo il nome Sanremo è stato al centro di un evento al Padiglione Italia, quando in occasione del Japan Day, il presidente della Donq ha ricevuto una targa di riconoscimento perché da 30 anni diffonde un prodotto tipico italiano grazie agli insegnamenti di Olindo Meneghin” - racconta Paolo.

In Italia invece la Pasticceria Sanremo ha voluto rendere omaggio ad uno dei simboli della città: il Casinò. L’effige della casa da gioco matuziana è presente su tutti i prodotti. E’ così che la città dei fiori si lega ad una grande eccellenza dell’artigianato italiano. Un legame solido che Paolo Meneghin non manca di ricordare: “E’ sicuramente un collegamento reale. io sono stato a Sanremo molte volte. Da giovane soprattutto, in vacanza, ma ho frequentato tutta la Liguria. Questa sicuramente potrebbe anche essere occasione per pensare di tornare un giorno. Nonostante passino gli anni ci chiedono spesso il perché del nome Sanremo. A volte i fornitori ci mandavano fatture con scritto S.Remo pensando che fosse un santo io dicevo che prendiamo il nome dalla città del Festival. A chi ce l’ha chiesto ho sempre spiegato il perché della scelta di questo nome. Sanremo è un nome di prestigio. E’ una città conosciuta in tutto il mondo per la musica, la sua bellezza ed il clima. E’ difficile che qualcuno non sappia cosa voglia dire Sanremo. E’ un nome che continuiamo a portare con orgoglio. E’ un nome che ci ha regalato soddisfazioni enormi e che ci ha portato fortuna”.  

Olindo Meneghin è mancato nel 2011, la sua è stata una vita eccezionale, ricca di storie che ancora oggi rivivono tra le mani del figlio Paolo nella pasticceria di famiglia. Quell'eredità preziosa fatta di tanti ricordi vive anche nel cuore della signora Gina, la moglie di Olindo, che ha accompagnato quasi sempre il marito in Giappone e che tuttora è presente in Pasticceria a Badia Polesine. Inoltre, anche la sorella di Paolo, Luciana Meneghin, ha voluto portare avanti la tradizione del nome della città matuziana, gestendo la caffetteria e pasticceria Sanremo a Padova da oltre 10 anni.

Siamo sicuri che la storia di Olindo Meneghin tuttavia non sarebbe la stessa se non fosse per il nome di Sanremo. Chissà se un giorno la città matuziana ricambierà con lo stesso amore, la dedizione che la famiglia Meneghin ha dimostrato in tutti questi anni.

Stefano Michero

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