Taggia: ‘No al biodigestore’, l’incontro con il giurista ambientale Grondacci: “Soluzioni non ponderate ma frutto di un’emergenza” (VIDEO)

Questa sera alle ore 21, a Villa Boselli ad Arma di Taggia, il Meetup Beppe Grillo Arma-Taggia, in collaborazione con l'associazione 'Laboratorio Cittadino', l'associazione 'Ambiente e Salute Sanremo-Taggia' e le 'Mamme No Lotto 6', hanno realizzato l'evento: 'Biodigestore? No, grazie!'. A relazionare nel corso della serata il giurista ambientale Marco Grondacci.

L’incontro ha trattato la questione relativa al biodigestore di Colli, l’impianto che dovrebbe prendere il via nel 2020 mentre fino a tale data verrà utilizzato il lotto 6 di Collette Ozotto entrato oggi in funzione: “Un incontro per informare la cittadinanza – ha spiegato Raffaella Passerini degli organizer – approfondendo i rischi dell’impianto molto voluto dagli amministratori locali. Che la popolazione si faccia parte attiva con i propri diritti che devono essere fatti valere, il popolo è sovrano e le amministrazioni ci devono dare ascolto”.

Sulla notizia di ieri relativa all’accoglimento della petizione, alla quale ha lavorato lo stesso Grondacci, sulla criticità della discarica da parte del Parlamento che ha ordinato alla Commissione Europea un esame approfondito della questione: “Si può dire proprio ‘capitata a fagiolo’ in questo momento ci dà la riprova della nostra tenacia e dell’onestà nel far prevalere quello che è giusto, quello che deve essere fatto prima ancora di cercare situazioni cosi impattanti con tutte le alternative che ci sono e che peraltro saranno illustrate in un nuovo incontro a breve”.

A seguire il giurista ambientale Marco Grondacci prima di illustrare i rischi concreti del biodigestore ne ha definito i caratteri dal punto di vista giuridico-amministrativo: “Seguo i conflitti ambientali e situazioni del genere da un po’ di tempo a questa parte e trovo di sbagliato nella politica attuale che vengono fatte delle scelte perché devono essere fatte ma senza effettuare uno ‘screening’ a monte esaminandone gli interessi in gioco, i vantaggi e molteplici altri aspetti. Ho fatto l’assessore anche a io a Spezia quindi sono consapevole delle difficoltà ma l’approccio deve essere questo con una riflessione ponderata”.

“Invece – ha continuato il giurista – qui prima si crea un’emergenza, gli amministratori creano un’emergenza, si autorizzano impianti fuori norma solo per far fronte a delle scelte obbligate perché di breve respiro. Prendere o lasciare. Ad aggiungersi c’è il fatto che gli enti locali hanno sempre meno economie e questo fattore li rende più deboli nel programmare le scelte a tutto vantaggio di interessi privati. Ma se questo è il quadro poi accade che interviene l’Europa perché ne sono state violate le norme”.

“Non sono qui per proporre soluzioni alternative ma per fare delle riflessioni sul metodo – ha aggiunto Grondacci - Oggi ha aperto il lotto 6 però non dimentichiamoci che dietro c’è un’inchiesta per due reati molto gravi: inquinamento ambientale e lesioni colpose. L’Unione Europea ha aperto le indagini sulle modalità con cui sono state aperte queste discariche e dovranno trarsi delle conclusioni. Già solo il fatto che la normativa prevede che le emissioni di biogas devono essere ridotte al minimo per il rischio umano e queste emissioni si sono ripetute per anni, senza voler condannare nessuno, è contra legem a prescindere”.

Nella parte conclusiva dell’incontro c’è stato il tempo per il dibattito e per le risposte alle domande del pubblico intervenuto numeroso, circa un centinaio i presenti.