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Attualità | 30 giugno 2016, 07:11

Reportage a Taggia: cittadini pronti ad accogliere i migranti, “Il problema è europeo, loro stanno scappando da una guerra, se saranno corretti cercheremo di aiutarli”

Abbiamo intervistato alcuni commercianti e cittadini che abitano il centro storico, sicuramente scossi, dall'arrivo dei 23 migranti provenienti dalla Sicilia, ma di certo non un paese sul piede di guerra, piuttosto un paese che cerca di guardare con ragionevolezza a quanto sta accadendo.

Reportage a Taggia: cittadini pronti ad accogliere i migranti, “Il problema è europeo, loro stanno scappando da una guerra, se saranno corretti cercheremo di aiutarli”

La notizia dell'arrivo dei migranti è di quelle che non entusiasma gli abitanti di Taggia, ma è anche una di quelle di cui non si può far altro che accettarne le conseguenze ed essere collaborativi, non senza timori. Abbiamo intervistato alcuni commercianti e cittadini che abitano il centro storico, sicuramente scossi, dall'arrivo dei 23 migranti provenienti dalla Sicilia, ma di certo non un paese sul piede di guerra, piuttosto un paese che cerca di guardare con ragionevolezza a quanto sta accadendo.

Io abito proprio di fronte all'ex Ospedale di Carità – spiega una cittadina – dal mio balcone e dalle mie finestre si può vedere la camerata, ora resto spesso con le imposte aperte, non credo che da domani sarà così. Avrò sicuramente un po' di timore e sicuramente non ci sarà da star tranquilli, come in fondo ci sentiamo ora, ma è vero anche che la preoccupazione nasce fondamentalmente dal fatto che nessuno conosce questi ragazzi e non sappiamo cosa aspettarci. Avevano detto che sarebbero venuti in 40 tra donne e bambini, adesso scopriamo che arriveranno 23 migranti uomini, purtroppo con tutto quel che si sente in giro, c'è da preoccuparsi, ma è vero anche che le 'mele marce' esistono ovunque e, in fondo, non si può partire prevenuti. Tutto dipende da quanto saranno bravi, educati e corretti loro, se così sarà non avremo alcun problema ad accoglierli come si deve e a prestare il nostro aiuto.”

Taggia è, da molto tempo ormai, una cittadina abituata alla diversità, ne è un esempio la comunità islamica che si è insediata in paese senza troppe problematiche. Quello che più spaventa i cittadini rispetto all'arrivo dei 23 migranti è il fatto che non si tratti, come inizialmente prospettato, di donne con bambini, ma di uomini, cosa che alcuni avrebbero preferito evitare. “Certo questo non ci fa stare molto tranquilli  – commenta una commerciante – ma non possiamo far altro che accettarlo. Non ci metteremo di certo a far loro la guerra, né a sbarrare le porte d'ingresso della struttura, dovremo pur accoglierli come si deve, perché è giusto così. Teniamo sempre conto del fatto che queste 23 persone arrivano dalla Sicilia e prima ancora hanno affrontato viaggi estenuanti e davvero al limite; credo che nemmeno loro saranno contenti di essere spostati da un posto all'altro, senza poter fermarsi e ricominciare una vita da qualche parte.”

Ad una parte del paese composta da cittadini e commercianti del centro storico che propende per l'accoglienza e la collaborazione, ve ne è ovviamente una parte che la pensa in modo completamente opposto e che vorrebbe evitare l'arrivo dei 23 migranti destinati all'ex Ospedale di Carità. Le ragioni sono igieniche e di sicurezza, ma non solo: “Chi mi dice che tutti quelli che arriveranno qui saranno delle brave persone – commenta una cittadina – e che non rappresenteranno un potenziale pericolo per tutte le ragazze che tornano a casa da sole la sera o per le madri e i bambini che girano ogni giorno per il centro storico. Questo è un problema europeo, ma noi continuiamo ad accettarli, ad accoglierli e alla fine paghiamo sempre noi. Questo non è giusto, come non è giusto questo trasferimento proprio a Taggia.”

Polemica, quella tra i cittadini più predisposti all'accoglienza e quelli più restii, che si sta consumando anche sui social network, anche con toni piuttosto accesi. 

Simona Della Croce

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