ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 28 giugno 2016, 01:04

Sanremo: bocciata la proposta dell'introduzione di un registro sul testamento biologico

La votazione finale sulla pratica presentata da Paola Arrigoni del Movimento 5 Stelle, che ha visto la non partecipazione di molti consiglieri, è terminata con 7 favorevoli e 8 contrari.

Sanremo: bocciata la proposta dell'introduzione di un registro sul testamento biologico

Il consiglio comunale di Sanremo ha affrontato la proposta del Movimento 5 Stelle relativa all’introduzione di un registro sul testamento biologico. “In cui una persona dichiara la sua volontà sui trattamenti ai quali desidera o non desidera essere sottoposto, in un momento in cui non potrà essere in grado di esprimere la propria volontà - ha spiegato Paola Arrigoni -, altrimenti si lascerà sui propri cari un'incombenza pesantissima. Diamo ai cittadini questa possibilità che poi potranno utilizzare o no a seconda della loro volontà. Lo considero un atto di amore verso la propria famiglia”.

“Il tema non può essere eluso e la premessa fondamentale è quella di permettere ai cittadini di decidere sul proprio corpo per esercitarne la piena titolarità” ha aggiunto Luciana Balestra sempre del Movimento 5 Stelle.

“Io voterò negativamente – è intervenuto Gianni Berrino di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale – la proposta di questa sera credo sia solo ideologica da parte di un Movimento che vuole farla sua in caso futuro il Parlamento la dovesse introdurre come Legge. Votare questa mozione è di nessuna utilità pratica, in quanto per esempio il medico curante non ha nessun obbligo o non sceglie facendosi influenzare in base a quello che ci può essere scritto nel registro”.

“Parlare di questi temi è una cosa molto intima che riguarda la sfera religiosa e individuale, ma non amministrativa – ha detto Adriano Battistotti di Sanremo al Centro – Oggi non ha comunque nessun senso o valenza approvare la pratica in oggetto. Non c'è infatti nessuna fretta e si corre quindi il rischio di creare semplicemente una finalità illusoria sulla cittadinanza. Non si risolve la questione istituendo il registro, ma servono provvedimenti parlamentari. Mi chiedo se abbia inoltre un senso caricare l'ufficio anagrafe di questa incombenza”.

“Sanremo Attiva voterà a favore di questa mozione – ha anticipato Francesca Antonelli – Crediamo infatti, diversamente da quanto è stato detto dal consigliere Berrino, che sia utile. E' vero che ha lo stesso valore di un atto con un notaio o un avvocato, ma in questa maniera la dichiarazione della propria volontà sarebbe più semplice e anche più economica”.

“Mancando a livello nazionale una Legge in materia – ha detto Luca Lombardi di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale -, questa pratica non andrà a colmare il vuoto legislativo. E' sicuramente una valutazione che interessa la sfera strettamente personale”.

“Dovessi esprimermi a livello personale potrei anche essere favorevole - è intervenuto Francesco Prevosto di Sanremo, Insieme Ecologia e Libertà – Però sono stato eletto da una parte di cittadinanza che non mi ha attribuito un mandato su un argomento come questo. Per rispetto alle varie sensibilità presenti nel gruppo che rappresento, e per non apparire egoista, credo che la cosa più coerente sia quella di non partecipare alla votazione”.

“E' pur vero che non ci sono Leggi nazionali sul tema, ma è comunque giusto che la cittadinanza si possa esprimere con la costituzione di un registro” ha dichiarato Giorgio Trucco del Partito Democratico, che ha poi predisposto un emendamento modificando in parte il testo del Movimento 5 Stelle.

“E' un argomento estremamente delicato – è intervenuta Elisa Balestra di Forza Italia – Credo che il testo crei un'illusione perchè non supportato da una Legge nazionale. Sono anche contraria all'emendamento di Trucco perchè elude le uniche cose ad oggi possibili, ovvero la donazione degli organi e la possibilità di avere un funerale civile e non religioso. Personalmente sono contraria e comunque non parteciperò alla votazione”.

“Questa proposta di deliberazione è molto importante – ha detto il capogruppo di Forza Italia Franco Solerio – Avrei comunque visto meglio uno stimolo al Legislatore nel promulgare una Legge sul testamento biologico. In carenza di una Legge, non credo quindi che si debba approvare un testo così senza alcuna funzione pratica dal punto di vista giuridico. Anche io non parteciperò alla votazione”.

“Per la mia formazione personale ritengo la cosa poco fattibile, ma essendo un amministratore non voglio imporre il mio personale pensiero sugli altri evitandogli di poter usufruire di qualcosa che vorrebbero attuare – è intervenuto il capogruppo del Pd Mario Robaldo – per questo non parteciperò alla votazione”.

“Essendo un consigliere comunale devo fare in modo che i cittadini possano disporre di tutto quello che richiedono – ha detto Franco Formaggini di Sanremo al Centro – Sono quindi favorevole, anche se sono convinto che questo sia un passaggio di livello superiore, che spetta quindi al Parlamento”.

“Ai consiglieri che dicono di non aver avuto un mandato su questi temi – ha incalzato Antonio Fera – chiedo se allora abbiano avuto mandato per aver aumentato le tasse ?”. A chiudere gli interventi è stato Valerio Nurra del Pd che ha dichiarato di non voler partecipare alla votazione. “Non mi sento di votare – ha detto – perchè un domani non vorrei che i miei figli dovessero agire secondo una volontà che non condividono”.

La votazione, che ha quindi seguito una sfera molto personale e per nulla politica, ha visto la bocciatura dell'emendamento presentato da Trucco così come della proposta generale del Movimento 5 Stelle (8 contrari e 7 favorevoli: Biancheri, Formaggini, Carlutto, Lombardi, Arrigoni, L. Balestra e Antonelli).

In chiusura di consiglio comunale è stata anche affrontata un'altra proposta del Movimento 5 Stelle sull'istituzione del bilancio partecipato. “Sarebbe un esempio pratico di vita partecipativa alla vita della città – ha illustrato Paola Arrigoni - . È una strada affinchè i progetti dei cittadini diventino realtà. E' anche un modo per far contare il cittadino e non farlo sentire un “signor nessuno”. Al termine del dibattito, in cui sono state sollevate critiche dalla maggioranza e anche da una parte della minoranza non tanto sulla sostanza ma sulla forma della proposta avanzata, la pratica è stata bocciata.

Federico Marchi

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