E' partita all'alba di questa mattina la campagna di scavi 2016 degli Scavi Archeologici di Capo Don a Riva Ligure, affidati al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma in concessione dal Ministero per i Beni Culturali.
Presenti all'apertura del progetto, che terminerà il 22 luglio, il direttore scientifico Professor Philippe Pergola, Ordinario di topografia cristiana e Decano del Pontifico Istituto di Archeologia Cristiana di Roma e Directeur de Recherche nel C.N.R.S. (Université d’Aix-Marseille) e il direttore del cantiere, Dottor Alessandro Garrisi, assieme agli studenti provenienti da università italiane e francesi.
“Questa campagna chiude un percorso triennale iniziato 2014, avendo come obiettivo scientifico di giungere alla pubblicazione dei dati ottenuti in questi periodi di studio e ricerca. Quando abbiamo iniziato questi scavi eravamo a conoscenza di una Villa, risalente al 1° secolo aC e della Basilica, risalente al 6° dC. Ciò che risulta rilevante è che tra la Villa e il Medioevo non ci sono salti, ma continuità di vita. In passato si pensava si fossero perpetratati abbandoni e rioccupazioni, ma scavando attentamente abbiamo trovato una realtà diversa. L'anno scorso il ritrovamento di una fibula longobarda ci ha portato a pensare ad una frequentazione di quella provenienza, senza trovare peraltro tracce di distruzione violenta, solitamente associata all'arrivo delle popolazioni germaniche" spiega il Dottor Alessandro Garrisi.
Con la campagna di scavi 2016 si cercherà quindi di definire una cronologia completa per una ricostruzione omogenea.
Anche quest'anno gli scavi sono stati cofinanziati dalla Fondazione Lamboglia e dal Comune di Riva Ligure “Un sentito ringraziamento alla dirigenza del plesso scolastico e a tutto il corpo docente. E un grande grazie ai rappresentanti delle istituzioni locali: Giorgio Giuffra, Martina Garibaldi, Francesco Benza. Iniziano ad arrivare gli allievi delle università italiane e straniere che per 4 settimane si alterneranno sullo scavo di Capo Don” conclude il Dottor Garrisi.
Stefania Orengo