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Eventi | 24 giugno 2016, 16:23

No alla droga: “Educhiamo alla vita…per non rassegnarci! Facciamo crescere la nostra identità, la nostra vita e le nostre comunità senza droga"

Oggi la questione dipendenze sembra non interessare più molto, di droga si parla sempre meno – fatta eccezione delle pur indispensabili azioni di polizia - come fosse un problema ‘assimilato’, che si interseca con altri tipi di fragilità: educative, familiari, individuali.

No alla droga: “Educhiamo alla vita…per non rassegnarci! Facciamo crescere la nostra identità, la nostra vita e le nostre comunità senza droga"

In occasione della Giornata Internazionale di Lotta alla Droga, il Centro di Solidarietà l’Ancora vuole affermare con decisione il proprio “NO alla droga”, unendosi alla voce di tutti i Centri della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche di cui è membro.

Oggi la questione dipendenze sembra non interessare più molto, di droga si parla sempre meno – fatta eccezione delle pur indispensabili azioni di polizia - come fosse un problema ‘assimilato’, che si interseca con altri tipi di fragilità: educative, familiari, individuali. Gli ultimi dati della Relazione annuale al parlamento sulle tossicodipendenze ci riportano però un costante aumento dell’uso di sostanze ed in particolare tra i giovani. Tra gli studenti 1 su 5 dichiara di aver usato almeno una volta cannabis o altre droghe cosiddette leggere, e di questi i ¾ si dichiarano consumatori abituali. Ma tra i giovani tra i 15 ed i 19 anni circa il 4% dichiara di aver usato la cocaina, e quasi il 3% dichiara di aver assunto sostanze senza neanche sapere quali fossero. E non si tratta solo dell’ampia diffusione della cannabis o del diverso stile di uso delle cosiddette “smart drugs”, in quanto assistiamo anche ad una pericolosa recrudescenza dell'eroina.

Nella recente relazione dell'agenzia europea 2016 sulle droghe,  presentata a Lisbona, si afferma che la Cannabis primeggia fra i giovani europei: circa 16,6 milioni di cittadini Ue 15-34 anni l'ha usata nel 2014, 2 milioni in più rispetto al 2013. L'Italia è ai primi posti come percentuali di consumo giovanili e al top per sequestro di foglie di marijuana. Le nuove stime evidenziano che, in termini di valore, la cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato europeo delle sostanze illecite. La sua produzione è diventata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata, con un giro d’affari di oltre 9 miliardi in un anno su un mercato globale delle droghe che si aggira, tra i confini dell’Ue, attorno ai 24 miliardi. Nella relazione si legge anche che la cannabis è ora responsabile della maggior parte dei trattamenti ai quali i pazienti si sottopongono per la prima volta: in tutta Europa è salito da 45 mila nel 2006 a 69 mila nel 2014.

Stabile il numero di trattamenti per dipendenza da cocaina. Tra gli stimolanti, non meno preoccupante è l'uso tra i cittadini europei di amfetamine. In particolare, l'MDMA sembra non essere più una droga destinata al consumo di nicchia o consumata nelle discoteche, ma utilizzata da un bacino di giovani più ampio in contesti più tradizionali di vita notturna. La ripresa dell'Mdma è associata a nuove tecniche di produzione e all'offerta online. Numeri ben più bassi sono quelli relativi al consumo di eroina, anche se resta una delle sostanze stupefacenti più pericolose. Ci sembra di cogliere in generale, da parte delle istituzioni e della società civile, una sorta di resa che rischia di non tener conto delle necessità di tutelare la salute e il benessere dei giovani: un generale disinvestimento, sia di risorse economiche che di proposte educative, che rischia di avere a conseguenze negative.

Di qui proponiamo la necessità di un forte rilancio dei temi educativi, a partire dalle relazioni comunitarie, oggi unica possibile risorsa contro la solitudine figlia dell’individualismo di questa epoca. E' necessario educare alla relazione, educare alla comunità ed educare la comunità a prendersi cura delle fragilità che, spesso, crea essa stessa. Promuovere cioè una cultura che metta al centro la persona nella sua straordinaria unicità, come arricchimento della società in cui vive: negare questa visione significa negare il nostro futuro, negare il futuro della stessa comunità. La dipendenza da sostanze non è un dato assoluto e immodificabile, e normalizzarlo significa arrendersi.

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