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In Breve

| 17 giugno 2016, 17:00

Tutti timbrano Sanremo

Renzi e il decreto contro i fannulloni: come andrà a finire?

Tutti timbrano Sanremo

Nella guerra contro i furbetti del cartellino, Renzi schiera il decreto appena approvato dal Consiglio dei ministri. Il premier dichiara la stretta sui dipendenti statali assenteisti. Finita la pacchia, licenziamenti cattivi ma giusti, turbo allontanamento dal posto di lavoro (entro 48 ore) per chi è colto in flagrante a passare il badge per poi dedicarsi alle proprie faccende: fare la spesa, accompagnare i figli a scuola, pagaiare in canoa eccetera. Nel suo divertentissimo articolo di ieri su La Repubblica, Sebastiano Messina ripercorreva l’involuzione delle varie sottospecie di furbetti, come quella dei “febbricitanti” che all’ultimo momento non si presentano in ufficio dietro presentazione di un certificato medico. Ricorderete certamente il 31 dicembre 2014, quando a Roma centinaia di vigili urbani non presero servizio perché si diedero malati.

Messina ha omesso il nuovo capitolo della storia sanremese: alcuni funzionari, tra quelli coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo seriale partita lo scorso ottobre, hanno chiesto di rientrare nei ranghi come volontari. Lavorare gratis, insomma, durante il periodo di sospensione. Una sorta di ravvedimento operoso, anche se i diretti interessati hanno chiarito che non significa accettare la sanzione. Molti di loro, infatti, stanno preparando i ricorsi al giudice del lavoro. Nobile gesto o tentativo astuto di farsi perdonare? Intanto Alberto Muraglia, il vigile pizzicato dalle telecamere a timbrare in mutande e poi licenziato da Palazzo Bellevue, ha cambiato mestiere: artigiano aggiusta tutto. Alberto ripara microonde, frullatori, aspirapolvere, ogni tipo di piccolo elettrodomestico. Magari ha trovato la sua strada. Sbagliando a percepire uno stipendio per un impiego che non piace e dal quale si cerca in ogni modo di fuggire, si può imparare a rimettersi in pista. D’altronde al furbetto del cartellino non è mai mancata la fantasia. La sua specie avrebbe già dovuto estinguersi dopo la riforma Brunetta della pubblica amministrazione. Eppure molti provvedimenti sono rimasti lettera morta.

Tranne casi isolati, tra cui Sanremo, i licenziamenti sono pochissimi, così come le sanzioni e sospensioni; altrettanto rari sono i dipendenti a contatto con il pubblico che indossano i tesserini di riconoscimento previsti dalla legge. Renzi promette battaglia ma il vero furbetto saprà adattarsi al mutato ambiente. Sarà più accorto, imparerà nuovi metodi per eludere i controlli (poi come si fa a controllare sempre tutti? Renzi farà installare tornelli e videocamere ovunque?). La strigliata rischia di esaurirsi come la polvere sotto il tappeto. Gli impiegati solerti e onesti continueranno a svolgere diligentemente i loro incarichi, mentre i furbetti continueranno a fare i loro comodi, danneggiando l’intera categoria. Leggi l'articolo: 48 ore per non morire di burocrazia Finché non cambierà la cultura del lavoro (con premi di produttività non elargiti a pioggia ma calibrati sui risultati ottenuti dai singoli dirigenti, ad esempio), l’Italia rimarrà ingessata nel suo malcostume.

Luca Re

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