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In Breve

| 27 maggio 2016, 17:00

Crozza nel Paese delle Ventimiglia

L'emergenza migranti continua, facendosi beffe del "piano Alfano".

Crozza nel Paese delle Ventimiglia

Ventimiglia? Ah quella città sul confine con la Francia, con i profughi accampati alla foce di un fiume in condizioni igienico sanitarie disastrose? Se ne deve occupare l’Europa. Cosa c’entra il Governo. Ah il sindaco è del Pd, la città è governata da noi? Enrico Ioculano…uno dei sindaci più giovani d’Italia…non l’ho mai sentito. Allora che si arrangi! È proprio quello che ha fatto finora? Ah si è autosospeso…ma il Pd è una grande famiglia, questo partito non è un albergo dove uno entra o esce quando vuole. Sembra di sentirlo Matteo Renzi alias Maurizio Crozza, nella satira del suo Palazzo Chigi.

Poche settimane fa, Renzi ha inviato il suo messaggero a Ventimiglia, perché il Governo non poteva più ignorare le richieste d’aiuto che partivano dall’estrema periferia di Ponente. Il centro di prima accoglienza sarà chiuso, Angelino Alfano dixit. Promessa mantenuta a tempo di record, ma era solo un diversivo per strappare qualche applauso. L’emergenza è finita (ottimismo). Gli sbarchi dalla Libia stanno diminuendo (quelli naufragati in questi giorni nel Mediterraneo sono barconi-fantasma). Fermeremo i migranti, li faremo scendere dai treni prima che raggiungano la frontiera; la polizia dovrà identificarli e allontanare quelli che non hanno diritto a richiedere asilo (altra balla equosolidale, l’importante è che ci credessero i ventimigliesi). Alfano, giunto in Liguria a un anno di distanza dalle prime lettere inviate da Ioculano, è riuscito semplicemente a spostare il problema di qualche centinaio di metri, dalla stazione al greto del Roia, sede di una piccola tendopoli improvvisata. I migranti continuano ad arrivare, sperano di passare il confine. L’estate replicherà le scene viste nel 2015?

Enrico Ioculano le ha tentate tutte, spedendo missive a Roma, sollecitando l’attenzione delle istituzioni centrali. Immaginava che il suo partito lo avrebbe spalleggiato. Già durante la visita di Alfano aveva subodorato la puzza di bruciato e così deciso di non partecipare al sopralluogo del ministro. Alla fine, stretto nella morsa tra due doveri (accoglienza vs tutela della salute pubblica) ha giocato le ultime carte che gli rimanevano: si è autosospeso dal partito, insieme con gli undici consiglieri di maggioranza, e poi ha firmato l’ordinanza di sgombero per motivi sanitari dell’accampamento lungo il fiume. Un segnale, chiaro e forte, sul fallimento del “piano Alfano”. Da Lampedusa al Brennero, ci sono tante situazioni come e peggio quella di Ventimiglia. Né l’Italia né l’Europa, è chiaro, possiedono una strategia su come affrontare questi flussi migratori, presumibilmente destinati ad aumentare nei prossimi mesi.

LE PUNTATE PRECEDENTI

Mi manda Ioculano

Mi manda Ioculano (replica 2016)

Luca Re

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