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In Breve

| 16 maggio 2016, 17:00

Dove vai Liguria in bicicletta

I nostri sogni a pedali, raddoppio ferroviario permettendo.

Un tratto della pista ciclabile a Riva Ligure.

Un tratto della pista ciclabile a Riva Ligure.

Ogni tanto qualcuno sogna una Liguria che dovrebbe correre più veloce di quello che può. Una Liguria dove locomotori e biciclette condividono percorsi e obiettivi. Giovanni Toti, appena diventato governatore, si era sbizzarrito a favoleggiare poco probabili collegamenti rapidi da Genova a Milano e Roma. Intanto sulla stampa locale e nelle orecchie dei politici locali fischiava il treno del raddoppio, salvo poi essere smentiti dall’annuncio delle ferrovie (la nuova linea non sarà inaugurata prima di dicembre).

Poiché abbiamo una pista ciclopedonale di 24 chilometri sull’ex tracciato della ferrovia, ci sentiamo autorizzati a pensare in grande. Alla fine del 2015, la Regione aveva presentato un piano di fattibilità per un itinerario ciclabile da Genova a Ventimiglia: 140 chilometri complessivi, di cui 85 oggetto dello studio vero e proprio. QUI tutte le informazioni sul progetto. Il corridoio verde potrebbe unire Levante e Ponente con varie soluzioni: sfruttamento dell’esistente (strade, passeggiate, sedimi ferroviari dismessi) e costruzione di nuovi tracciati. L’idea sembrava dimenticata, finché Franco Floris, presidente di Area 24, la società che gestisce la pista costiera su cui ha sfrecciato anche l’ultimo Giro d’Italia, ha raccontato a Riviera24 il suo sogno. Un po’ più circoscritto di quello genovese ma altrettanto suggestivo. Ci sarà una ciclabile da Alassio a Montecarlo. Nessuna utopia, assicura Floris. I soldi ci sono, basta inseguire i finanziamenti europei. Quindi è semplicissimo. È sufficiente che le ferrovie completino i lavori da Andora a S. Lorenzo. Dopodiché dovranno raddoppiare almeno una parte del restante imbuto a binario unico, quei 31 chilometri da Andora a Finale Ligure.

Dopodiché, sulla ferrovia liberata si potrà progettare/appaltare/realizzare la futura ciclopedonale, ricordandosi di coinvolgere i francesi per la sezione oltreconfine. Siccome viviamo nell’epoca del rendering (resa grafica di qualcosa che ancora non c’è ma ci sarà di sicuro, promesso, state sereni), mi ricordo che a maggio di due anni fa la stessa Area 24 aveva diffuso le immagini di come sarebbe diventata l’incompiuta tra Imperia e Diano Marina. Una bellissima pista ciclabile, con tanto di bar vista mare e gente felice che pedala e corre. Anche in questo caso è semplice: è sufficiente terminare la messa in sicurezza dell’incompiuta, perché ora quando piove sono guai potenziali, poi realizzare il super propagandato collettamento delle fogne dianesi al depuratore imperiese. Sogno, son desto o mi stanno fischiando i freni consumati della bici?

Luca Re

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