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Attualità | 02 aprile 2016, 19:32

Imperia: due manoscritti di Edmondo De Amicis all'asta. Li acquisterà il Comune di Imperia grazie all'offerta del professor Corrado Bologna

"Ho lanciato questa sfida cavalleresca e ce la stiamo facendo - ha detto Bologna - i mille euro che ho offerto io, i mille euro che ha offerto il professor Podestà e gli altri mille che abbiamo raccolto in un pomeriggio ci dimostrano che si può ancora credere in piccoli progetti ideali"

Imperia: due manoscritti di Edmondo De Amicis all'asta. Li acquisterà il Comune di Imperia grazie all'offerta del professor Corrado Bologna

Il Comune di Imperia acquisterà all'asta due manoscritti di Edmondo De Amicis. L'annuncio ufficiale è stato dato oggi pomeriggio alla Biblioteca Lagorio durante un incontro tra il professore alla Normale di Pisa Corrado Bologna e gli studenti del liceo Amoretti. Bologna, con un assegno di mille euro ha contribuito all'offerta presentata dal Comune di circa 6mila euro. A contribuire anche altre associazioni e Imperia di Tutti Imperia per Tutti, la formazione politica di riferimento dell'Assessore alla Cultura Nicola Podestà.

"Ho lanciato questa sfida cavalleresca e ce la stiamo facendo - ha detto Bologna - i mille euro che ho offerto io, i mille euro che ha offerto il professor Podestà e gli altri mille che abbiamo raccolto in un pomeriggio ci dimostrano che si può ancora credere in piccoli progetti ideali. Perché De Amicis a Imperia? Lo sanno tutti, è nato qui anche se ha studiato e lavorato in Piemonte, in particolare a Torino. Riportare qui i manoscritti di De Amicis e fare in modo che i giovani imperiesi possano trovarli tutti in questa biblioteca, raccolti, e studiarli e magari gli inediti portarli alla luce, significa riappropriarsi del bene comune. La gratuità è uno dei principi fondamentali dell'economia. Insieme con Stefano Caselli, faremo, tra qualche mese o settimana un incontro che ho proposto di intitolare 'L'economia della gratuità', in un momento in cui tutti pensiamo che l'economia sia il vero grande problema del nostro tempo forse portare alla luce il fatto che il grande problema del nostro tempo è un abisso culturale, una mancanza assoluta di identificazione in valori comuni, collettivi, condivisi, solo se riusciremo a fare un balzo indietro, quella che oggi si chiama resilienza, vuol dire un salto all'indietro, uno scatto che ci porti a ritrovare tutti insieme valori anche gratuiti, condivisi. Solo così riusciremo a venire fuori e credo che l'acquisto dei manoscritti di De Amicis possa essere in questo senso una buona cosa.

Propongo di leggere tutto il libro 'Cuore', magari insieme con 'Pinocchio', l'estate prossima. Sono i libri che hanno fatto gli italiani. 1883 Pinocchio, 1886 il libro Cuore. Gli italiani si sono formati così. Nel bene e nel male. Proviamo a raccontarlo ai giovani di oggi, così come ho provato a raccontare qualcosa sulla commedia di Dante Alighieri, che è il bene comune e condiviso. L'ho raccontato in francese ai ragazzi del liceo de La Rochelle, che sono venuti a fare un gemellaggio a Imperia con il liceo Amoretti e in francese ho provato a fargli sentire la voce di Dante, il poeta comune di tutto il mondo. Un bene comune condiviso che rappresenta il bene fondamentale di questa economia del gratuito che diventa economia di valori molto più alti di quelli economici o addirittura politico-sociali".

"Questo è un incontro promosso nella serie di incontri letterari della biblioteca Lagorio. - ha detto Podestà - poi si è verificato in coincidenza la messa all'asta dei manoscritti di Edmondo De Amicis, relativi al 1° maggio, che è un'opera fondamentale, importante, un'opera politica del De Amicis e quindi abbiamo colto l'occasione anche grazie all'intuizione geniale del professor Bologna, di indire una specie di raccolta di solidarietà per acquistare questo materiale. C'è una risposta entusiasta a questa iniziativa. Si è già raccolto una somma sufficiente. Noi naturalmente come Comune avevamo già stanziato la cifra che avevamo a disposizione. Le sostanze sono risicate, lo sappiamo, comunque avevamo stanziato una piccola cifra. La base d'asta è 3800 euro. Noi saremmo potuti arrivare sino a meno di 6mila euro, e quindi avremmo rischiato di perdere questi manoscritti. Noi, visto il risultato che ha questo moto di solidarietà generale, siamo abbastanza fiduciosi e speriamo di poter assicurare questo patrimonio importantissimo per noi, per la storia della nostra città e per la nostra cultura, alla storia della città di Imperia e se vedete anche le persone presenti in biblioteca, quanto siano numerose, vuol dire che c'è molta sensibilità rispetto a questo tema e quindi siamo molto soddisfatti anche da questo punto di vista".

A quanto ammonta la cifra raccolta e chi sta contribuendo?

"Siamo già oltre i 4mila euro, ma ne stanno arrivando altri che aggiungeremo a quelli a disposizione nostri. Le persone sono tante. Il primo è il professor Bologna, poi io verso un altro assegno di 1000 euro a nome di Imperia di Tutti Imperia per Tutti che è sensibile a questo tema, e poi tante altre associazioni che hanno deciso di aderire e verranno rese note in seguito".

Francesco Li Noce

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