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Politica | 25 febbraio 2016, 10:21

Illegittimo lo scioglimento del Consiglio di Ventimiglia: soddisfazione dell’ex Sindaco Scullino sulla sentenza del Consiglio di Stato

Dopo la sentenza seguono la soddisfazione dell'ex Sindaco Gaetano Scullino e del dott. Marco Prestileo.

Illegittimo lo scioglimento del Consiglio di Ventimiglia: soddisfazione dell’ex Sindaco Scullino sulla sentenza del Consiglio di Stato

Il consiglio comunale di Ventimiglia non doveva e non poteva essere sciolto! Un danno morale e materiale per l'immagine e l'economia della città di Ventimiglia, della nostra Amministrazione e personale, per milioni di euro, almeno 5” è il commento a caldo dell’ex Sindaco Gaetano Scullino dopo che il suo ricorso è stato accolto dalla Terza Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata ieri, che ha dichiarato illegittimo lo scioglimento del Consiglio Comunale di Ventimiglia.

In particolare il Consiglio di Stato, dopo aver ricordato che la misura prevista dall'art. 143 TUEL è priva di natura e valenza sanzionatorie, ha accertato che, contrariamente a quanto rilevato in primo grado dal TAR LAZIO, gli elementi assunti "a sostegno" dello scioglimento risultano assolutamente inidonei ad attestare il condizionamento mafioso dell’ente commissariato e, quindi, a legittimare la relativa misura.

A giudizio del Consiglio di Stato: "difetta, in particolare, il requisito, viceversa indefettibile, della prova, anche indiziaria, del condizionamento della libertà di determinazione degli organi elettivi, che, a sua volta, postula logicamente la consapevolezza degli amministratori di indirizzare le loro decisioni al soddisfacimento degli interessi delle consorterie malavitose (senza la quale non è neanche ipotizzabile l’infiltrazione mafiosa nel Comune)".

 Osserva sotto questo profilo il Supremo Collegio che: "nella fattispecie in esame, manca proprio l’allegazione di indici significativi dell’ascrivibilità delle decisioni contestate all’amministrazione comunale a un’opera di condizionamento e di pressione esercitata dalle famiglie mafiose insediatesi a Ventimiglia sugli amministratori di quel Comune e, segnatamente, sul Sindaco, risultando, anzi, la dimostrazione del contrario, e, cioè, dell’ignoranza di quest’ultimo circa l’effettivo controllo malavitoso degli operatori economici che hanno ricevuto affidamenti dal Comune. A ben vedere, infatti, non solo non emergono, dall’istruttoria e dalla motivazione del provvedimento gravato, indici univocamente significativi di un collegamento tra il Sindaco di Ventimiglia (o tra consiglieri comunali e assessori) ed esponenti delle famiglie mafiose che operano in quel territorio (consistenti, ad esempio, in frequentazioni, incontri, telefonate), ma, al contrario, risulta dalle due conformi sentenze penali (di primo e di secondo grado) di assoluzione di Scullino, che egli ignorava che la cooperativa Marvon (destinataria di alcuni affidamenti da parte della società comunale Civitas) fosse, di fatto, posseduta e gestita da soggetti appartenenti all’associazione di stampo ‘ndranghetistico insediata a Ventimiglia (e che, quindi, non fosse in alcun modo consapevole di favorirne i relativi interessi criminali)".

Il Consiglio di Stato sottolinea che, non solo non sussistono indizi che attestino il collegamento tra gli organi elettivi e le cosche o un condizionamento delle scelte comunali, ma tali condizioni non possono certamente dedursi dal mero rilievo di pretese illegittimità di alcuni provvedimenti amministrativi, che, peraltro, nel caso di Ventimiglia, non vi sono neppure state. Statuisce in proposito il massimo organo di giustizia amministrativa che:
a) l’affidamento alla cooperativa Marvon (che ha, peraltro, sempre offerto prezzi molto competitivi) dei lavori di manutenzione esterna del mercato coperto è legittimo, in quanto le relative opere risultano classificabili come lavori in economia e, quindi, ascrivibili entro l’ambito applicativo dell’art.125 d.lgs. n.163 del 2006;
- b) l’affidamento diretto alla società Docks Lanterna del servizio di igiene urbana (peraltro prorogato due volte dalla commissione straordinaria) è validamente disposto, in conformità al disposto dell’art.57, comma 2, d.lgs. n.163 del 2006, in esito ad una procedura negoziata per la quale non è stata presentata nessuna offerta;
- c) l’affidamento, per un importo del tutto trascurabile, del servizio di distribuzione automatica di bevande alla società Coffee Time Sanremo s.r.l., oltre ad essere stato disposto in esito ad una procedura pubblica, risulta tempestivamente revocato, non appena la società è risultata colpita da un’interdittiva antimafia;
- d) l’omessa richiesta dell’informativa antimafia alla società concessionaria della realizzazione del porto turistico di Ventimiglia è giustificata dalla circostanza che la concessione non implicava alcun impiego di denaro pubblico
".

Sulla scorta di tali argomentazioni il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo lo scioglimento del Consiglio Comunale di Ventimiglia: "Siccome adottato in difetto della situazione che, ai sensi dell’art.143 TUEL, ne autorizzava la valida assunzione". Pertanto ha annullato tutti gli atti impugnati, compresi i decreti di scioglimento e di proroga di sei mesi del commissariamento.

Il Geom. Scullino, avendo a cuore l'interesse della città di Ventimiglia, all'udienza di discussione ha di fatto rinunciato a travolgere l'attività successiva allo scioglimento, perciò l’efficacia temporale dell’annullamento decorre dalla pubblicazione della sentenza (ieri): “Ecco cosa sancisce la sentenza del Consiglio di Stato, che riconosce, con estrema chiarezza e senza possibilità di interpretazioni diverse, che il Comune di Ventimiglia è stato sciolto ingiustamente, senza motivazioni idonee. Non vi era nessun condizionamento, né infiltrazione mafiosa e anche gli atti amministrativi era legittimi. Il Sindaco e tutta l’Amministrazione Scullino, quindi, aveva ben operato e non vi erano assolutamente i presupposti per sciogliere il Consiglio comunale. E’ stata fatta un’enorme ingiustizia che dal punto di vista solo morale oggi viene correttamente riconosciuta. Riconoscimento che si spera sia pienamente accettato e fatto proprio, anche da parte della Prefettura e dagli Organi dello Stato che sino ad oggi hanno sostenuto il contrario. Ci sono voluti 4 anni di immensa e profonda sofferenza per vedersi riconoscere quello che da subito era stato da me sostenuto, la totale estraneità ai fatti raccontati. Sono state spese un fiume di parole, soprattutto dai mass media e di discutibili personaggi,  per cercare di mettere insieme, insinuare, costruire collegamenti del tutto inesistenti tra me, il direttore generale Prestileo o altri amministratori e la criminalità organizzata. E’ stata provato che nessun collegamento vi era. Come è stato possibile che una Commissione di Accesso nominata dal Prefetto composta dai funzionari: Ruberto, Guida, Alicanto, abbia proposto lo scioglimento del Comune, all'allora Dott.ssa Fiamma Spena,   sbagliando, errando clamorosamente, parlando di frequentazioni con malavitosi, quando invece le stesse Forze dell’Ordine e due sentenze penali hanno sostenuto, dopo anni di indagini, che non solo non vi erano state frequentazioni, ma neanche semplici incontri o una telefonata? E’ evidente che è stato fatto un pessimo lavoro, superficiale, con errori grossolani e certamente senza alcuna fondatezza. Questi Signori della Commissione d’accesso, ma anche qualche Commissario straordinario, come la Dott.ssa Luciana Lucianò, che hanno rappresentato le Istituzioni di un grande Stato di Diritto, qual è l’Italia, dovrebbero oggi chiedere almeno scusa, riconoscere i loro errori, riconoscere di essere stati tutt’altro che imparziali e sopra le parti, sono stati dei soldatini che senza alcun discernimento hanno portato avanti una causa persa a danno di altri esseri umani, creando sofferenze ingiuste. Come è stato possibile prendere una così importante decisione senza nessuna prova e neanche indizi concordanti e concreti, quando tutte e ripeto tutte le mie e nostre unanime decisioni assunte sono perfettamente rispondenti alle leggi e ai regolamenti e ai canoni di assoluta legalità..???? Dovevano invece ben valutare gli atti e la bontà dei documenti a loro disposizione, dovevano essere imparziali e giusti, dovevano saper gestire l’enorme potere loro conferito in nome dello Stato italiano. Vera è sacrosanta giustizia è stata fatta. Il Consiglio comunale di Ventimiglia è stato sciolto contro legge, senza che vi fossero i motivi per farlo. Nessuno potrà dire il contrario, dopo aver letto la sentenza del Consiglio di Stato. Neanche i detrattori, chi vive spargendo fango sulle persone oneste, può cercare di dare un’interpretazione diversa. Ora i fatti sono chiari a tutti, sono una persona onesta , che ha sempre amministrato con impegno e passione e al perseguimento del bene comune  per cambiare in meglio la nostra Città. Nel 2012 pochi mesi dal rinnovo del Consiglio Comunale e dalla mia certa ricandidatura a Sindaco di Ventimiglia, ci hanno illegittimamente e ingiustamente commissariati con delle motivazioni assurde. Se non fossi stato un uomo  combattivo e sicuro del mio operato sarei stato sepolto nel fango e invece dopo 4 anni di menzogne, due sentenze penali favorevoli e adesso la massima decisione del Consiglio di Stato, posso ridire a voce alta che qualcuno ha sbagliato e dovrebbe pagare per gli enormi e grossolani errori  fatti nei miei confronti che mi hanno provocato ingenti danni e patimenti: sia alla mia famiglia,  alla mia attività imprenditoriale, che alla mia credibilità .....politica/amministrativa".

"Ringrazio in primo luogo la Magistratura, con la "M" maiuscola - prosegue - che ha fatto buon governo delle risultanze processuali e, alla fine, riconosciuto la fondatezza dei motivi che avevamo avanzato sin dall'inizio del processo amministrativo. Ringrazio infine gli avvocati che mi hanno assistito in questo complesso procedimento, l'Avv. Marco Mazzola di Ventimiglia, l'Avv. Prof. Mariano Protto di Torino e l'Avv. Giovanni Corbyons di Roma”.

La soddisfazione del Dott. Marco Prestileo: Questa sentenza del Consiglio di Stato rende moralmente giustizia e chiude definitivamente la questione che per 4 anni ci ha fatto soffrire e lottare contro le ingiustizie ricevute. Sono state dette troppe falsità, sono stati fatti troppi errori, ci siamo sentiti offendere e siamo stati diffamati senza alcuna ragione. Due sentenze penali favorevoli e questa sentenza del Consiglio di Stato, mi restituiscono in parte la serenità che insieme alla mia famiglia meritavo. Nessuno potrà mai più mettere in discussione la mia onesta e la rettitudine. Il Consiglio di Stato ha detto con estrema e lucida chiarezza che non vi sono stati condizionamenti, né assurde infiltrazioni. Per quasi 5 anni ho svolto il mio ruolo di direttore generale del Comune di Ventimiglia con massimo impegno e devozione, mirando sempre all’interesse pubblico, con rigore e serietà. Credo di poter dire senza essere smentito che insieme al Sindaco Gaetano Scullino e a tutta l’amministrazione, abbiamo posto le basi per un vero cambiamento della Città verso una maggiore vivibilità e sviluppo economico che ha dato fastidio a molti. Come ho avuto modo di dire in altre occasioni non ho acrimonia contro nessuno ma certamente posso dire oggi, anche alla luce della sentenza in commento, che alcuni funzionari dello Stato, in veste di commissari prefettizi, hanno moralmente lavorato molto male e non sono certo da prendere ad esempio”.

Lorenzo Ballestra

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