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Attualità | 17 febbraio 2016, 11:01

Fondazione Ergo: metodo “Bellafactory”, per creare imprese e produzione ‘a misura d’uomo’

Fondazione Ergo: metodo “Bellafactory”, per creare imprese e produzione ‘a misura d’uomo’

BellaFactory. Bella fabbrica. Il nome ben spiega l’obiettivo del primo sistema indipendente e super partes di audit e certificazione volontaria, sviluppato da Fondazione Ergo, che intende ridisegnare la visione aziendale ispirandosi ai concetti di “buona produttività” e di “bella fabbrica”. 

Un’innovativa filosofia di umanesimo industriale che coniuga la salute e il benessere con la competitività, favorendo il miglioramento continuo della produttività rispetto a livelli di organizzazione Best in Class, lo sviluppo dell’ergonomia e la diminuzione degli sprechi.

Avvalendosi del bagaglio di esperienze internazionali maturate da Fondazione Ergo e del supporto di un importante comitato scientifico, BellaFactory contribuisce alladiffusione della cultura industriale mitteleuropea fondata sull’organizzazione scientifica del lavoro e sulla misurazione dei processi. Strumenti e riferimenti solitamente riservati ai grandi gruppi multinazionali sono ora messi a disposizione delle industrie italiane di medie dimensioni.

Quattro importanti realtà come FCA Maserati, Denso Thermal-Systems, Fincantieri e Magneti Marelli hanno già scelto di aderire all’audit e sottoporsi al sistema di certificazione. Gli stabilimenti che risulteranno virtuosi riceveranno la certificazione “Blu Factory”, i migliori verranno premiati col “BellaFactory Award” e presenteranno la loro esperienza nel corso di un evento in programma il prossimo 14 aprile.

In qualità di garante indipendente e neutrale tra le parti, BellaFactory intende anche facilitare il dialogo tra azienda, sindacati e lavoratori. "Guardiamo ad un nuovo modello di fabbrica che sia non solo bella esteticamente e architettonicamente, ma che sia anche un posto sicuro, sano e coinvolgente, in cui si lavora bene, perché le risorse umane vengono messe al centro del processo produttivo” - spiega Gabriele Caragnano, Direttore Generale di Fondazione Ergo.

Per mantenere un filo diretto con gli imprenditori del “buon lavoro” è nata anche la rivista trimestrale di analisi e approfondimento BellaFactory Focus. Il primo numero è già disponibile online sul sitowww.fondazionergo.it. “Siamo convinti che l’Italia non solo ce la possa fare, ma che possa diventare protagonista di un nuovo rinascimento industriale, in cui l’innovazione tecnologica ed organizzativa sarà il fattore chiave di successo” - conclude Luigi Galante, presidente di Fondazione Ergo, VP manufacturing FCA EMEA.

Fondazione Ergo – MTM Italia

Fondata nel 2012 a Varese dall’Associazione MTM Italia (AMI), la Fondazione Ergo – MTM Italia riunisce imprese, sindacati e università in un progetto di ricerca, formazione e certificazione dei sistemi di organizzazione e misurazione del lavoro e del controllo dei carichi biomeccanici. I fondatori aderenti sono FCA Fiat Chrysler Automobiles e PwC Advisory. La Fondazione è un osservatorio di dati operativi sull’organizzazione del lavoro. Supporta le imprese ed i sindacati con servizi di audit sui livelli di produttività, sulla gestione del rischio ergonomico rispetto a standard internazionalmente riconosciuti (standard CEN/ISO e benchmark World Class Productivity) e sui modelli operativi basati sul coinvolgimento strutturale delle risorse umane. Al centro dell’attività della Fondazione è il metodo MTM (Methods-Time Measurement), sistema di predeterminazione dei tempi di esecuzione del lavoro, diffuso in tutto il mondo.

Comitato Scientifico

La Fondazione, con il supporto del suo Centro Studi, vuole essere un Think Tank della competitività industriale, un laboratorio di idee che raccoglie le migliori professionalità. Per questo nel 2015 è stato istituito il Comitato Scientifico di BellaFactory, composto da docenti universitari e professionisti del settore e coordinato da Sandro Trento, professore ordinario di Economia all’Università di Trento ed ex direttore responsabile del Centro Studi Confindustria. Ne fanno parte (in ordine alfabetico): Giuseppe Berta, professore associato di Storia contemporanea all’Università Bocconi; Paolo Bricco, giornalista economico de “Il Sole 24 Ore”; Luisa Corazza, professore associato all’Università degli Studi del Molise, dove insegna Diritto del lavoro e Diritto sindacale; Luciano Pero, professore di Organizzazione per il Mip (Politecnico di Milano); Diodato Pirone, giornalista de “Il Messaggero”; Paolo Rebaudengo, già responsabile delle Relazioni industriali del gruppo Fiat dal 1996 al 2012; Gianfranco Viesti, professore ordinario di Economia Applicata nel Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Bari.

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