Il Sindaco di Imperia Carlo Capacci, interviene sul nostro giornale, sulla questione relativa all'annunciata chiusura dello stabilimento Agnesi entro il 31 dicembre 2016.
Il Sindaco, a differenza delle dichiarazioni delle ultime ore da parte di sindacati e parti politiche, non è pessimista sul futuro dei lavoratori.
"Premesso che non conosco fino in fondo, e soprattutto non posso interferire sulla volontà dell'imprenditore, - dichiara Capacci - a me sembra che dalla riunione di giovedì non sia scaturito niente di nuovo rispetto a quanto già comunicato al Ministero dello Sviluppo Economico un mese fa, ovvero che a Imperia si farà un centro di ricerca e sviluppo dei prodotti Colussi, si concentrerà la produzione di sughi con marchio 'Liguria', già in vendita all'estero e che presto saranno venduti in Italia, si riporterà il museo della pasta, e soprattutto, come da richiesta del Comune e della Regione, si salvaguarderanno i livelli occupazionali, quindi io sinceramente la polemica degli ultimi giorni non la capisco".
Si è parlato però di trasferimenti dei lavoratori a Fossano, dove verrà spostata la produzione della pasta.
"No, i dirigenti hanno solo detto che chi vorrà, potrà trasferirsi a Fossano, ma chi rimane deve essere impiegato a Imperia, per cui si va avanti con il nostro obiettivo, e quello dell'Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, ovvero di mantenere i livelli occupazionali per tutti i 103 lavoratori. Per far questo gli enti possono, ed è quello che stanno facendo, dare incentivi per investimenti nello stabilimento di Imperia. Detto ciò, se l'azienda valuta di offrire un prepensionamento a un impiegato a cui mancano pochi anni alla pensione, non ci vedo niente di straordinario. L'importante è che i ragazzi giovani, che sono il futuro della società, possano continuare a lavorare, e su questo Angelo Colussi è d'accordo".
I dirigenti hanno però detto chiaro e tondo che l'attuale stabilimento di via Schiva non è produttivo.
"Potrebbe avvenire un cambio di location. Cosa cambierebbe se i lavoratori si spostassero di qualche centinaia di metri, se potrebbero conservare il proprio posto di lavoro? E poi Colussi sa bene che con il vincolo ad area industriale e il piano regolatore scaduto, se chiudesse i battenti dello stabilimento resterebbe a suo carico il palazzo per almeno vent'anni, con i relativi costi di Imu e manutenzione varia. Ripeto: non ho proprio capito le polemiche degli ultimi giorni. Vorrei ricordare che Colussi nel 2014 aveva seriamente intenzione di chiudere. Per cui credo che i meriti di chi in questi due anni ha trattato con lui debbano essere riconosciuti. Altrimenti lo stabilimento sarebbe già chiuso e i lavoratori sarebbero già a casa".