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Festival di Sanremo | 11 febbraio 2016, 10:51

#Festival2016, Gae Capitano e tutti i testi dei brani della seconda serata

"La mia analisi dei brani Sanremesi continua a concentrarsi sui testi: tengo a sottolineare che musica e parole nelle canzoni sono complementari e inscindibili. Quindi nei prossimi giorni approfondirò la mia impressione generale sui brani nella loro forma completa."

#Festival2016, Gae Capitano e tutti i testi dei brani della seconda serata

La vera vincitrice di questo festival è Virginia Raffaele: splendida.

La mia analisi dei brani Sanremesi continua a concentrarsi sui testi: tengo a sottolineare che musica e parole nelle canzoni sono complementari e inscindibili. Quindi nei prossimi giorni approfondirò la mia impressione generale sui brani nella loro forma completa.

Con il dovuto applauso a Cecile, personaggio interessante, ho apprezzato la classificazione di Chiara Dello Iacovo: considero il testo del suo brano “Introverso” il migliore della sezione giovani [voto: 8], quasi a parità con “Amen” di Francesco Gabbani (voto: 7,9).

Ho avuto il piacere di ascoltare Chiara dal vivo alle finali del Premio De Andrè e la considero una delle nostre nuove realtà cantautorali più promettenti: originale e fuori dagli schemi, interprete in grado di emozionare ed emozionarsi, (bellissima la sua versione di “Ti regalerò una rosa” di Cristicchi) si è rivelata un’ autrice capace di sorprendere, con uno stile che mi ha più volte ricordato il genio indimenticato del grande Rino Gaetano.

In questa seconda serata merita attenzione Annalisa, che con il suo testo ”Il Diluvio Universale” [voto: 7,5] scritto con Diego Calvetti, disegna un quadro d’autore moderno e cinematografico che parla in modo non retorico d’amore. Essenziale e diretto, il racconto si snoda quasi con l’intensità di un monologo teatrale. Il brano è inusuale e complesso, e non ammicca al pubblico sanremese ma punta ad elevare ad un gradino più alto il repertorio della -brava- Annalisa.

Interessante il testo di “Nessun grado di separazione” di Francesca Michielin [voto: 7,5] scritta in collaborazione con una delle nuove firme del pop italiano (la multiplatino Federica Abbate) e Cheope (Alfredo Rapetti Mogol). Il titolo è una citazione colta del visionario concetto “del mondo piccolo” espressa dallo scrittore ungherese Karinthy Frigyes nel suo racconto “Láncszemek” del 1929 (pubblicato in Italia con il titolo “Catene”).

“Vincere L’odio” di Elio & le storie tese [voto: 7] regala un momento di nonsense, giochi di parole e invenzioni letterarie. Un pezzo geniale, da fuoriclasse, ma da considerare a sé, fuori gara.

 

Per finire, le audaci costruzioni sintattiche del testo “Di te e di me” degli Zero Assoluto  [ “di un amore che fa pugni senza guanti” “Mentre guardo le stelle levarsi nei tuoi cieli” – “Ma questa vita ci fa solo che mentire” “Se molli la presa mi scivoli piano”] confermano la formula Sanremese che enuncia come nei testi rivolti al pubblico più giovanile (quindi quello di artisti quali Dear Jack, Valerio Scanu, Fabrizio Bernabei, Lorenzo Fragola e – appunto- Zero assoluto) ricercatezze di forma e contenuti, originalità  e uso corretto della lingua italiana, siano semplici optional fuori moda. Nuovamente senza parole (e senza voto).

 

Redazione

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