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Politica | 08 febbraio 2016, 12:42

Macroregione alpina, Alessandro Piana afferma: “Importante opportunità di sviluppo per il Ponente ligure”

"Avere una voce forte all’interno di Eusalp consentirebbe alla Liguria di farsi sentire su problematiche analoghe nei confronti dell’Europa e di difendere le proprie peculiarità e le proprie imprese dei settori tradizionali"

Macroregione alpina, Alessandro Piana afferma: “Importante opportunità di sviluppo per il Ponente ligure”

Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, punta l’accento sulle potenzialità della creazione della macroregione alpina di cui fa parte, insieme ad altre 47 regioni di 7 Stati Ue, anche la Liguria, per un totale di 70 milioni di abitanti coinvolti.

«Pensiamo che le opportunità offerte dall’adesione della Liguria alla macroregione alpina siano strategiche per la pianificazione di azioni di sviluppo soprattutto per un territorio di confine come quello del Ponente ligure. Con un bacino di 70 milioni di abitanti, 4 corridoi europei dei 9 esistenti, l’aggregazione dei principali poli manifatturieri a livello europeo, l’area Eusalp avrà un peso specifico importante anche nell’ottica del dialogo diretto con le Istituzioni europee senza il filtro degli Stati di appartenenza».

Così Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, punta l’accento sulle potenzialità della creazione della macroregione alpina di cui fa parte, insieme ad altre 47 regioni di 7 Stati Ue, anche la Liguria. «Grazie agli accordi presi da questa giunta con la Regione Lombardia, capofila del gruppo di lavoro della Eusalp per ricerca e innovazione – spiega il capogruppo Piana – la Liguria è riuscita a salire “sul treno” della macroregione alpina che, grazie all’inerzia della giunta regionale precedente, stava per perdere.

Vista la strategicità della nostra Regione dal punto di vista logistico, dell’economia del mare e nel contempo per le peculiarità di alcune produzioni agricole, in primis l’olivicoltura, e della pesca auspichiamo che la Liguria possa ritagliarsi un ruolo di primo piano all’interno della macroregione, per aprirsi canali importanti di dialogo diretto con le stanze dei bottoni dell’Unione Europea. Pensiamo a casi come quello del sequestro del peschereccio Mina, che si è concluso con le scuse del governo francese ma che ha evidenziato le enormi falle presenti nei trattati marittimi internazionali che evidentemente stanno penalizzando la nostra pesca. Proprio in quella circostanza è risultata assente una presa di posizione precisa da parte del governo Renzi, che probabilmente ha maggiormente a cuore la pesca nelle acque dell’isola del Giglio che non quella di fronte a Ventimiglia.

Avere una voce forte all’interno di Eusalp consentirebbe alla Liguria di farsi sentire su problematiche analoghe nei confronti dell’Europa e di difendere le proprie peculiarità e le proprie imprese dei settori tradizionali».



C.S.

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