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Al Direttore | 23 novembre 2015, 10:01

Il ricordo di Enrico Adler nel settimo anniversario della sua scomparsa, nel pensiero di un nostro lettore

"Enrico si prendeva cura di questi perdenti. Enrico era un' ultima spiaggia. Ecco cosa era Enrico Adler. Ed io dovrei dimenticarmene ? Non mi è consentito, non ci è consentito. E io non voglio dimenticare".

Il ricordo di Enrico Adler nel settimo anniversario della sua scomparsa, nel pensiero di un nostro lettore

Un nostro lettore ricorda Enrico Adler, mancato esattamente sette anni fa.

"Mio padre diceva che ci dimentichiamo di tutti coloro che muoiono, anche se ci sono stati vicino, anche se ci sono stati molto cari. Era la malinconica consapevolezza che tutto passa e nulla rimane. Ed è vero quasi sempre. Quasi, non sempre. Finché ci sarà qualcuno che ci cita o che in qualche sera d'autunno, con vecchi amici, parla di chi non c'è più, quella dimenticanza non avviene.

Oggi sono sette anni che Enrico Adler è morto e voglio ricordarlo anche quest'anno. Perché sento che è un mio dovere ma è anche, non lo nascondo, un mio intimo piacere farlo. Perché quell'uomo di grandi dimensioni aveva un cuore ancora più grande.

Quel cuore che non batteva solo per chi gli fosse vicino, anzi forse ancor di più per gli estranei. Quel cuore batteva e si batteva con rabbia e passione per chi spesso manco lo conosceva, e non sentiva di chiedergli nulla. Lui amava gli sconfitti, i perdenti nella battaglia della vita. E spesso questi vinti sono così rabbiosi che non sanno di dover chiedere. Di aver bisogno di tutti senza vergogna. Spesso la rabbia che hanno dentro si sfoga proprio con chi si occupa di loro. Con chi li sostiene. A questi Enrico porgeva la mano senza mai stancarsi, neppure delle ingratitudini.

Quando si parla di persone che possono rappresentare un modello, si indicano coloro che hanno certi requisiti e qualità etiche/morali. Enrico non poteva essere e non può essere un modello di comportamento, perché il suo modo di vivere è un modello troppo difficile, inarrivabile.

Enrico si prendeva cura di questi perdenti. Enrico era un' ultima spiaggia. Ecco cosa era Enrico Adler. Ed io dovrei dimenticarmene ? Non mi è consentito, non ci è consentito. E io non voglio dimenticare".


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