ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Attualità

Attualità | 10 ottobre 2015, 08:00

Dolceacqua: grande partecipazione di pubblico alla conferenza “Quale luogo possiamo chiamare veramente casa?”

Il 99% delle persone che hanno deciso di trasferirsi in Italia sono pensionati. Per quali ragioni sono qui? Il clima, la cucina, la politica di Renzi?!

Dolceacqua: grande partecipazione di pubblico alla conferenza “Quale luogo possiamo chiamare veramente casa?”

Quale luogo possiamo chiamare veramente casa? è stato il titolo di un interessante dibattito svoltosi ieri a Dolceacqua, a cui hanno partecipato circa un centinaio degli stranieri della nostra provincia e il sindaco Fulvio Gazzola. Il 99% delle persone che hanno deciso di trasferirsi in Liguria sono pensionati. Per quali ragioni sono qui? Il clima, la cucina, la politica di Renzi?! La conferenza tenutasi ieri nel Cinema Cristallo ci ha presentato un rendiconto economico e turistico della nostra zona, dal punto di vista degli stranieri imprenditori e non.

A presentare la serata e ad averla organizzata, è stata Anna Fill, nota blogger inglese autrice di “The Riviera Woman”, collaboratrice della BBC, che ha imparato dai genitori, mamma italiana e papà ucraino, l'importanza di integrarsi in una comunità. Ha partecipato inoltre Monica Mangiarotti Buscaglia, guida turistica della Liguria. Con il dibattito si è cercato di capire perché tanti stranieri scelgano questa zona e come l'economia locale ne risenta positivamente. A tenere il dibattito sono state quattro persone di diverse nazionalità, che nella nostra provincia non solo hanno trovato nuova vita e un nuovo lavoro, ma hanno migliorato anche quello degli altri.

Peggy Peters, di Amburgo, agente immobiliare. Quali stranieri scelgono di investire in questa zona e come lo fanno? “Io abito qui da 20 anni e ho aperto la mia agenzia immobiliare alla fine degli anni 90. Questa zona è scelta dagli stranieri perché si trova vicina alla Francia e ad un aeroporto internazionale, e forse anche perché gli italiani sono più accomodanti dei francesi! I miei clienti sono spesso scandinavi, inglese, tedeschi. La maggior parte è vicina all'età della pensione e viene in quest'area per investire in una casa per le vacanze. Solitamente gli stranieri affittano le case durante l'inverno, per rifarsi delle spese e, quando finalmente vanno in pensione, cominciano a trascorrere qui metà dell'anno per poi trasferirvisi definitivamente”.

Karl Hansen, danese, fondatore con la moglie Yvonne del brand “I love Cinque Valli”. Convincete la gente locale a promuoversi meglio. Come siete diventati parte della comunità?Con il nostro brand stiamo aiutando alcuni piccoli imprenditori locali ad affermarsi e farsi conoscere. Abbiamo come clienti molti locali ma anche molti stranieri. Lavoriamo anche in Francia ed è interessante sapere come molte delle persone con cui parliamo, vorrebbero vivere in Italia e non in Francia”.

Melanie El-Sabaawi, americana, vive oggi ad Ospedaletti. Perché lasciare il sogno americano per la Liguria? "Siamo venuti qui per trovare degli amici e ci siamo innamorati del luogo. La nostra forse è stata una decisione impulsiva, ma non ce ne pentiamo. Assieme ad Anna Fill ho fondato i Britalia, e abbiamo calcolato che nell'ultimo anno sono transitati nei nostri eventi almeno 300 persone, ciascuna delle quali ne ha conosciuta almeno una nuova, e il tutto ha dato il via a una serie di meccanismi di cui vado molto fiera".

Gunter Greff, tedesco, abita a Perinaldo dove è proprietario dell'hotel La Riana e di Perinaldo TV. Quale clientela ha il vostro turismo e come aiutate l'economia italiana? "Abbiamo molte richieste da scandinavi, tedeschi, inglesi e, ora che siamo anche su booking, abbiamo ospitato turisti da tutta l'Europa ma di italiani se ne vedono pochi. Per contro, le persone che lavorano nel mio hotel sono tutte italiane".

Quante delle persone presenti in sala hanno imparato l'italiano dopo tanti anni trascorsi qui? Quanti non tornerebbero indietro? Quanti si sono davvero integrati? Tra le varie risposte giunte in sala, la più simbolica è quella di una donna nata a Johannesburg “qualche anno fa sono tornata nel mio Paese, mi mancava. Ho trovato una realtà cambiata, o forse ero troppo cambiata io e la mia mentalità ormai era lontana da quella realtà. Non è facile dimenticare l'Africa, ma è nel mio cuore e la porto sempre con me, ma la mia casa ora è qui”.

Stefania Orengo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium