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Al Direttore | 26 agosto 2015, 20:44

Splendori e miserie della Liguria napoleonica. Un altro pezzo di storia raccontato da Pierluigi Casalino

"Tale fase storica non risultò commercialmente favorevole alle attività liguri, soprattutto a causa del Blocco Continentale decretato dalla Francia contro la Gran Bretagna..."

Splendori e miserie della Liguria napoleonica. Un altro pezzo di storia raccontato da Pierluigi Casalino

"Il 3 maggio 1804 Napoleone divenne imperatore e il 17 marzo 1805 fu proclamato re d'Italia. Il Senato di Genova, fin dall'agosto 1802,aveva proposto l'erezione di una statua al 'benefattore' Bonaparte. Il Saliceti, poco meno di tre anni più tardi, non ebbe difficoltà nel far accettare il suggerimento di far chiedere l'annessione della Liguria all'impero francese.

In effetti la Repubblica democratica ligure non esisteva più e il 4 giugno 1805 il doge genovese Durazzo si recò a Milano e offrì a Napoleone, con un discorso in lingua francese, l'annessione della Liguria all'impero. Sei giorni dopo il ministro degli Interni di Parigi, Champagny, giungeva a Genova per provvedere al 'regolamento organico' dell'intera regione ligure, divisa in tre Dipartimenti: Genova, Montenotte (con capoluogo Savona e comprendente Porto Maurizio e altri circondari liguri e in terra piemontese) e Appennini (Chiavari). Ogni Dipartimento ebbe a capo un Prefetto e due Consigli e fu a sua volta diviso in circondari diretti da un Sottoprefetto.

Ai tempi della Repubblica Aristocratica Ligure la regione, invece, era stata divisa in diversi capitanati e podesterie, che avevano sotto di sé Agenti delle varie Comunità cittadine. Con l'avvento poi della Repubblica Democratica Ligure (1797), seguendo la fantasia rivoluzionaria che cercava il nuovo dappertutto, vennero dati nomi particolari, relativi o ai fiumi o alle caratteristiche coltivative dei vari distretti liguri. Nel periodo napoleonico, al contrario, la Liguria, come detto sopra, in ampi Dipartimenti. Tale fase storica non risultò commercialmente favorevole alle attività liguri, soprattutto a causa del Blocco Continentale decretato dalla Francia contro la Gran Bretagna. L'amministrazione in genere fu però assai meritevole, anche per la cura che i Prefetti francesi avevano,con effetti benefici, dell'economia agricola e del sistema organizzativo della Liguria, anche se disagio e malcontento furono sentimenti non mancarono tra i liguri: le tasse e le continue leve militari, ma soprattutto la delusione alla lunga per lo stagnare dell'industria marittima.

Altro motivo d'attrito fu dato dalla soppressione del nuovo Banco di San Giorgio per favorire la Banca di Francia. Caduto Napoleone, i Savoia, nella persona di Vittorio Emanuele I, sarebbero stati propensi a chiamare il loro stato 'Regno di Liguria', anziché di Sardegna, ma il Congresso di Vienna respinse la proposta. Lo spirito di indipendenza ligure aveva definitivamente subito un colpo mortale dalla 'rivoltante ingiustizia dei monarchi d'Europa', come scrisse un autorevole osservatore ligure del tempo.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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