Cervo e il Festival della Musica, l'elogio di Luigi Diego Elena: "Un incanto"

"Cervo, 'florilegio della musica'

Che incanto ascoltare musica per gli angoli di Cervo dalle dieci alle dodici ore al giorno.
Così, come quante erano le ore che Niccolò Pagani dedicava allo studio del suo violino.
Nel salire e scendere i gradini del Borgo medievale e barocco, pare di volare di ramo in ramo, con la stessa leggerezza calviniana.
Qui a Cervo il ligure Paganini ha allungato le sue note, per immortalarle lungo i suoi genius loci.
Paganini imitava i suoni naturali, il canto degli uccelli, i versi degli animali, i timbri degli strumenti.
Ed è quanto si può cogliere in questi giorni di Festival Internazionale di Musica da Camera.

Cervo è musica come voce della vita, una portentosa abilità, per una delle più calorose accoglienze da offrire agli Ospiti.
Cervo si può dire il 'virtuoso Paganini' in quanto spiega il suo estro negli scoppiettanti pizzicati sul violino, che rimbalzano dalle sue corde, nella cassa armonica di un borgo 'florilegio della musica'.
A Cervo rimbalzano come onde in battigia tra sassi e scogli i capricci, le serenate, i notturni, le tarantelle per lune e stelle, ammiccanti come le sirene di Ulisse.
Cervo è a tutto merito e titolo come il Cannone di Paganini, costruito nel 1743 dal liutaio Bartolomeo Giuseppe Guarneri, contemporaneo della nostra Chiesa dei Corallini.
E solo a guardarlo gli si può leggere la musica sulle labbra dei suoi putti, dei riccioli e spirali barocche.

Luigi Diego Elena".