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Al Direttore | 28 luglio 2015, 16:53

Sanremo: prosegue la discussione sui venditori abusivi in città, la risposta di Fabrizio a Nico

Sanremo: prosegue la discussione sui venditori abusivi in città, la risposta di Fabrizio a Nico

Un nostro lettore, Fabrizio Fulloni, ci ha scritto per rispondere a Nico sul tema dei cosiddetti ‘Vù Cumprà’:

“La domanda allora viene spontanea: a chi giova tutto ciò? E’ chiaro che i primi Vù Cumprà fossero bravi ragazzi, vedevamo gente di colore che si muoveva lentamente sul litorale proponendo mercanzie allettanti, nonostante la povera fattura. E questi sono ancora lì. Le signore sulle sdraio continuano a trattare sui prezzi ed è solo una minoranza quella di coloro che li vorrebbe cacciare. Perché loro non sono il problema; il dramma, perché tale è diventato, si è creato con gli sbarchi dal Maghreb, assolutamente mal gestiti dalla politica che non ha fatto altro che accogliere senza indicare il senso civico che detta la nostra vita. E così poi gli arrivi confusi dall’Albania e dalla Romania, ai quali non è stata prestata la benché minima attenzione nonostante fosse un’onda anomala, nuova, mai vista, così lontana dalle nostre radici mai estirpate prima, se non corretta dai flussi post bellici dal Nord Italia prima e dal Sud Italia poi. Ma si poteva fare diversamente; in altre regioni si è stabilito di guidare gli arrivati verso una chiara elencazione dei propri diritti e doveri, seguendo i vari percorsi affinché mai finissero in ghetti quali sono oggi la Pigna e Via Martiri, veri ricettacoli di inciviltà, disordine e perdita della dignità umana. E se non vi sono le condizioni bisogna anche essere pronti a dichiararlo e rimbalzare ad altri il problema. Qui si crea un punto di non ritorno, non solo la Città perde la sua bellezza, ma anche gli uomini perdono la dignità. Leggere la storia del soldato dell’Isis, oggi pentito e tornato a Parigi fa pensare su quanto ogni uomo, in fondo, se non disperato e messo nelle condizioni di farcela, non cerchi altro che una famiglia ed il calore per la sua casa. Sta a chi accoglie preparare la tavola e pretendere educazione dai nuovi commensali. Sempre che vi sia un piatto in più. La Politica qui, perdoni gentile Direttore il luogo comune, ha la vera responsabilità: chi ha chiesto di essere chiamato a gestire la Cosa Pubblica coi pennacchi in testa deve conoscere a fondo il mestiere; e qui mi sembra di vedere quei moderni muratori all’opera vestiti con le camice stirate e bianche che si inventano il lavoro senza volersi macchiare. Questa è, o forse ormai era, un’urgenza da mettere al punto 1 dell’ordine del giorno di ogni giorno. Invece si continua a brucare l’erba buttando l’occhio al cielo quando si sente un rumore con un certo fastidio, e basta. Di chi può essere diversamente la responsabilità di tutto ciò? La gente ha comunque diritto se non alla Bellezza ritrovata, almeno alla Sicurezza ed il rischio resta che se non ci pensa lo Stato, venga la voglia di far da sé”.

Carlo Alessi

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