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Politica | 23 luglio 2015, 23:57

Ventimiglia: caso Civitas, consiglio comunale monotematico particolarmente 'caldo' sulla vendita dell’immobile ex Enaip

Ioculano: "Voi cara opposizione sui giornali ruggite ma quando voi fate lezioni sul senso di responsabilità lì non ci sto perché noi siamo qui a lottare e noi le responsabilità ce le prendiamo. Ma è troppo tempo che parliamo di tecnicismi ma della natura politica di questa società non se ne vuole parlare mai!"

Ventimiglia: caso Civitas, consiglio comunale monotematico particolarmente 'caldo' sulla vendita dell’immobile ex Enaip

Consiglio monotematico sulla vendita dell’immobile civitas ex Enaip, presenti all’assise anche il liquidatore dott. Fruschelli e i revisori dei conti dott.ri Finamore, Scibilia e Zunino.

Nove volte si è parlato di Civitas - ha esordito il consigliere Paganelli – argomento a cui si è interessato magistratura, commissari prefettizi e forze dell’ordine, dunque se si parlerà ancora di Civitas non garantirò più la mia presenza in consiglio”.

A introdurre la questione i revisori dei conti i quali hanno sottolineato la presenza di illegittimità nella vendita del bene.

La civitas voleva vendere questo immobile – ha riassunto Finamore - i poteri erano stati conferiti al dott. Fruschelli e dunque l’amministrazione si è trovata questa situazione. Fruschelli dopo due aste deserte con una cifra per l’immobile di oltre un milione di euro, ha provveduto un ulteriore perizia per la vendita privata diretta, stretto nella morsa dei debiti e dei decreti ingiuntivi con rischio fallimento. A nostro avviso andava fatta un’altra gara pubblica e non una vendita privata perché la Civitas è una società in house 100% partecipata. A nostro avviso non c’è stata dunque conformità di legge”.

Quando sono state fatte le aste – ha replicato il liquidatore Fruschelli - abbiamo messo il valore del 2009 di un milione di euro e sono andate deserte. Compito del liquidatore è quello di valutare patrimonio attivo e passivo. Quando i revisori hanno chiesto al sindaco tutto quello che era il carteggio della vendita dell’immobile anziché chiederlo al sindaco avrebbero dovuto chiederlo a me. Alla fine del 2014 si erano affacciati 4 decreti ingiuntivi e compito del liquidatore è sopperire a queste mancanze avrei dovuto presentare i libri contabili in tribunale per far dichiarare fallimento con relativa nomina di curatore fallimentare che forse avrebbe fatto molti più danni a mio parere. E secondo me la mia è stata una valida vendita anche data le drastiche condizioni in cui versava l’immobile. Non mi sento di aver tradito il regolamento che comunque andrebbe rivisto perché non mi risulta fruibile dato che ancora si esprime in termini di lire e al rogito di immobile il pagamento è obbligato in contanti che come sappiamo ad oggi è vietato per legge”.

Secondo noi il nocciolo – ha replicato il revisore Zunino - è che dato le aste andate a vuoto a un milione andava fatta una nuova asta pubblica a 500 mila euro anziché fare una vendita diretta privata

Più tardi arriva anche una replica da parte della dott.sa Scibilia: “Il carteggio non dovevamo chiederlo a lei perché il nostro organo di riferimento è il comune

A seguire sono intervenuti i consiglieri di opposizione che hanno espresso perplessità sulla questione e hanno accusato l’amministrazione di avere gravose responsabilità

Desidero ringraziare – ha commentato il consigliere Iachino - per il lavoro serio e fruttuoso che hanno svolto i revisori. Non altrettanto mi sento di fare nei confronti del lavoro svolto dal dott. Fruschelli. Mi dispiace per il consigliere Paganelli ma se parliamo sempre di Civitas è perché manca la chiarezza e ci avete sempre nascosto tutto. Ho scoperto che il comune deve 600mila euro a Civitas e non solo il comune non ha pagato alcune rate di mutuo e finanziamento quindi vorrei vedere il debito esatto. Si è dunque perpetrata la svendita dell’immobile Enaip e a nulla sono valsi i tentativi della minoranza per fare in modo che si attendesse l’esito della sentenza ormai in itinere e a sospendere anche tramite le firme di cittadini che ci hanno permesso un consiglio comunale straordinario che però non ha avuto alcun esito concreto. Si è venuto a scoprire che il liquidatore per abuso di diritto ha arbitrariamente deciso la vendita. La vendita è state eseguita senza attendere i 30 giorni per renderla nota ad altri eventuali acquirenti. Tutto questo non va per niente bene. La minoranza è sempre stata all’oscuro di tutto. Cosa dovrebbe fare il prefetto oggi di fronte ad una situazione così vergognosa?”.

In merito a quanto appena esposto dal liquidatore – si è invece espressa la consigliere Malivindi - vorrei ricordargli che la sua non è un’agenzia immobiliare e che deve sottostare ad un rigido regolamento dell’alienazione di beni pubblici e anche se questi beni hanno subito un deprezzamento non spettava a lui arbitrariamente decidere la svendita. Un dubbio mi sorge spontaneo, come mai una cittadina fa un’offerta e successivamente arriva la perizia e noi comunque le aggiudichiamo il bene ad un prezzo inferiore? Passando poi al discorso politico nei confronti dell’amministrazione dico che non è certo grazie alla maggioranza che emerge continuamente la questione. Già ad aprile 2014 il movimento 5 stelle fece un’istanza per la revoca della vendita dell’immobile. Feci poi un emendamento, che venne respinto dove chiedevo la sospensione della liquidazione della Civitas e di rivedere l’importo dei debiti. Successivamente mancava la commissione per il controllo analogo, cosa che avrebbe dovuto fare subito all’insediamento in questo consiglio l’amministrazione. Averla ripristinata successivamente alla vendita è grave perché può dare adito a forti dubbi di trasparenza. Perché c’è una responsabilità politica? Perché abbiamo scoperto in questi mesi che il comune deve 500mila euro? La state affondando voi la Civitas. La mossa corretta ora è sospendere la liquidazione e salvare il salvabile”.

E’ vero che questa amministrazione – l’intervento di Ventura - si è trovata con delle decisioni già prese dai commissari prefettizi. Il dott Fruschelli doveva essere una garanzia del patrimonio ma forse questa garanzia è venuta un po’ meno. L’amministrazione ha voluto perseguire la liquidazione anche in virtù delle nuove norme sulle municipalizzate. Noi come minoranza abbiamo sempre chiesto questa revoca. Perché il dott. Fruschelli non ha invocato un tecnico della zona che conosceva meglio il mercato immobiliare? Ma soprattutto perché non ha provveduto a fare un’asta frazionando ed individuando 5 lotti ben distinti che avrebbero certamente portato nelle casse della Civitas un beneficio tra gli 800 e i 900 mila euro, le chiedo dunque Fruschelli, lei ha fatto gli interessi della comunità o del privato?”.

Dai banchi della maggioranza invece arriva l’intervento del consigliere Ferrari: “Io sono sempre stato abbastanza chiaro. La proprietà è un valore quando il bene non costituisce un onere perché l’ente pubblico non ha possibilità di fare opere di ristrutturazione e dunque diventa una cosa che dal punto di vista commerciale si deteriora. Sapete, leggendo una delibera del 2003 qual è stata la stima all’epoca? 475mila euro ed è stato definito un immobile in discrete condizioni. 5 anni dopo riceve ulteriore stima e viene valutata un milione di euro come immobile in condizioni precarie. Questo che spiegazione ha? Forse le stime non corrispondevano al reale valore commerciale. E mi viene anche da pensare che tutto questo poteva far parte di una manovra per attribuire a Civitas un patrimonio di copertura per manovre finanziare che poi ha fatto per la quale originariamente però questa società non era stata concepita perché era nata come partecipata per svolgere servizi di manutenzione dei beni comunali. Io ho trovato le scelte fatte sul caso, scelte di buona amministrazione dato che in ballo c’erano un milione e 800 mila euro, è vero che non era ancora un debito ma rappresentava un problema che a seconda dell’esito del contenzioso poteva creare gravi conseguenze ai bilanci di questo comune. Credo sia ora di scrivere la parola fine a questa annosa questione di Civitas”.

Volevo intervenire – ha commentato il vicesindaco Sciandra - per precisare due cose: mi sembra sia stata chiara la posizione dell’amministrazione in tutta questa faccenda, ho spiegato in sede passata che la scelta politica è stata quella di non fare conferimenti e di non attribuire ulteriore capitale alla società in liquidazione. Invito poi i consiglieri di minoranza a rileggere il regolamento per quanto riguarda la nomina di commissione per il controllo analogo così giusto per risolvere tutti i loro dubbi”.

Siamo andati fuori tema – ha esordito con un accalorato intervento il consigliere Ballestra - aldilà del futuro della Civitas penso che il problema della legittimità delle azioni sia rilevante ma poi sarà la corte dei conti a dircelo, io personalmente sono piuttosto orientato verso il parere dei revisori dei conti che il regolamento sia stato violato. Devo dire che questo è un comune fortunato perché a dicembre, e per questo colpevolizzo gravemente l’amministrazione, il liquidatore comunica all’amministrazione che arriverà un offerta che sta nei limiti ma non c’è ancora la perizia. Siete fortunati, ne ho viste di acrobazie ma questa le supera veramente tutte e poi è bella la corrispondenza che si scatena negli uffici il mese di marzo: mi sembra come i capponi di manzoniana memoria che iniziano a beccarsi tra loro quando il dirigente della ripartizione risponde al sollevamento di alcune illegittimità del procedimento e scrive “io che centro? Non sono incaricato”, e poi scrive anche il vicesindaco: “Questo è un problema del liquidatore faccia quello che deve fare”. Vede signor sindaco, mi piacerebbe ogni tanto che lei intervenisse. Cosa ci vota a fare la gente? Perché lo ripeto voi ne eravate edotti della situazione e si deve intervenire altrimenti qual è il ruolo dell’amministrazione? Il ragionamento vostro è: “Visto che ci sono i debiti violiamo la legge e se poi qualcuno se ne accorge noi ci laviamo le mani”. No voi siete gravemente responsabili perché voi lo sapevate. Mi domando come fate a essere cosi sereni in scienza e coscienza. C’è un altro elemento, io prima ho chiesto quando era l’ammontare dei crediti perché voglio chiarezza su questa faccenda! Io quando esco di qua sta sera vorrei capire se è stata violata la normativa. Voi siete andati per la vostra strada e il risultato non è dei migliori. Se ci sono stati delle positività non dipendono certo dall’amministrazione che è stata a guardare passivamente una partita giocata da altri molto male”.

Con gli animi caldi anche da parte dal pubblico dove ad alcuni viene intimato più volte da parte del Presidente De Leo un ritorno all’ordine, arriva la fervente risposta del Sindaco: “Io glielo dico qui perché la prossima volta consigliere Iachino la querelo, siete sempre stati notiziati e raramente siete andati dal segretario generale a prendere i documenti quindi non mi si parli più di non trasparenza. Il controllo analogo c’era ed era presente. Sia segretario generale e amministrazione hanno interpellato gli uffici sulle regolarità o meno degli atti. Non deve finire qui è vero che c’è il futuro consigliere Ballestra ma è anche vero che c’è il passato. Le perplessità che noi abbiamo su Civitas sono politiche su una società che ha esautorato il potere di questo comune. Una nota per i revisori: mi pare molto strano che vengo a conoscenza dei fatti per tramite del mio capogruppo perché vi ricordo che fino a prova contraria il legale rappresentante di questo organo sono io”.

Ha poi concluso Ioculano: “C’è un dato politico inequivocabile che va affrontato: si deduce che gli immobili erano stati messi in vendita dall’amministrazione comunale 2003. Perché ci sono state queste rivalutazioni? Stime che lasciano qualche perplessità. E’ sulla natura della società che bisogna parlare. Voi cara opposizione sui giornali ruggite ma quando voi fate lezioni sul senso di responsabilità lì non ci sto perché noi siamo qui a lottare e noi le responsabilità ce le prendiamo. Ma è troppo tempo che parliamo di tecnicismi ma della natura politica di questa società non se ne vuole parlare mai!”.

Ed è con la contrarietà dell’opposizione che, come previsto, al termine dell’intervento del Sindaco si chiude il consiglio comunale alle 22:30 rimandando ancora una volta con aggiornamento di quanto detto sull’annosa questione Civitas.

Lorenzo Ballestra

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