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Attualità | 03 luglio 2015, 07:11

La partenza del Giro d'Italia ha cambiato il turismo della Riviera dei Fiori, Roggeri (Federalberghi) spiega perchè

E’ così che improvvisamente è aumentato l'interesse per la riviera imperiese da parte degli amanti del ciclismo, tanto che tra le domande più gettonate rivolte agli albergatori c’è la richiesta di sapere se ci sia un ricovero per ospitare la bicicletta.

La partenza del Giro d'Italia ha cambiato il turismo della Riviera dei Fiori, Roggeri (Federalberghi) spiega perchè

“Un grande spot della pista ciclabile come quello offerto dal Giro d’Italia, fa si che l’evento si ripaghi da solo grazie all’indotto che sta generando. Qualcosa è cambiato nelle richieste dei turisti che vogliono soggiornare in riviera”.

Ne è convinto Gianfranco Roggeri, titolare di uno degli alberghi più in vista sulla pista ciclabile, l’albergo La Lucciola di Santo Stefano al Mare, ma soprattuto rappresentante di Federalberghi per il comprensorio di Santo Stefano, Riva Ligure, Taggia e la Valle Argentina. Dal giorno della Big Start, lo scorso 9 maggio, qualcosa è davvero cambiato per quanto riguarda il turismo della provincia di Imperia. 

Se si considerano le prenotazioni dell’attuale periodo, rispetto all’anno scorso, si può notare un generale aumento ma quello che stupisce non è tanto questo dato positivo quanto le motivazioni che portano nuove persone nella riviera dei fiori. Infatti, nelle telefonate o nelle mail dei potenziali clienti interessati ad un soggiorno nel ponente ligure, si parla di pista ciclabile, quello splendido percorso osservato nelle riprese televisive Rai in occasione della partenza del Giro d’Italia. 

E’ così che improvvisamente è aumentato l'interesse per la riviera imperiese da parte degli amanti del ciclismo, tanto che tra le domande più gettonate rivolte agli albergatori c’è la richiesta di sapere se ci sia un ricovero per ospitare la bicicletta. “La media è di almeno 4 o 5 telefonate in più alla settimana dove si fa esplicito riferimento alla ciclabile o al giro d’Italia. - sottolinea Roggeri - Forse queste persone prima avevano solo sentito parlare della pista ciclabile della riviera dei fiori, ma vederla ha sicuramente garantito un migliore impatto. L’evento genera indotto e le imposte sul reddito permettono ad esempio alla Regione di rientrare dei soldi spesi per la sua realizzazione”.

“La ciclabile è una grande risorsa, dobbiamo pensare che la sfida non è farla utilizzare d’estate ma far capire che si può utilizzare tranquillamente anche d’inverno. Non dimentichiamo che nel resto del nord Italia dove nei mesi più freddi le temperature scendono sotto lo zero, da noi abbiamo sempre 10 o 12 gradi, che rendono il percorso ciclopedonale utilizzabile in qualsiasi periodo dell’anno”.

I risultati dopo il Giro d’Italia ci sono ma si può migliorare. “E’ quanto meno auspicabile che l’evento venga ripetuto anche l’anno prossimo e magari coinvolgendo di più l’entroterra. Un’idea che poi non era stata sviluppata per l’edizione di quest’anno era quella di dare vita ad un challenge di due giorni in valle riservato ai cicloamatori, con arrivo collegato al percorso della Big Start, nel weekend del 16 maggio. Tuttavia poi non si è più fatto nulla per problemi di natura organizzativa. Pensando alla prima tappa del Giro d’Italia è stato un grande evento ma sarebbe meglio avere una cronometro individuale piuttosto che a squadre per garantire un’ulteriore visibilità. Per il 2016 la speranza della categoria è che la nostra provincia possa ospitare almeno il passaggio di una tappa". 

Stefano Michero

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