Pierluigi Casalino ricorda attraverso le sue parole i feudi e le famiglie nel Ponente Ligure durante l'Alto Medioevo.
"Feudatari di varie famiglie dominavano, nell'Alto Medioevo, i valichi dall'odierna Riviera di Ponente all'entroterra ligure-piemontese. La Valle del Neva - da Albenga a Garessio per il colle del San Bernardo - fu soggetta ai Del Carretto che si impadronirono di Zuccarello, già possedimento dei Clavesana. I Del Carretto avevano il controllo anche di Castelvecchio di Rocca Barbena, Bardineto e Calizzano lungo il percorso da Albenga a Millesimo (in Piemonte), attraverso il colle di Scravaion. La Valle dell'Impero - da Oneglia a Ceva per i colli di San Bartolomeo e di Nava - vide feudi dei Vescovi di Albenga e dei Doria a Pontedassio, domini dei conti di Ventimiglia a Chiusavecchia e a Borgomaro e dei Clavesana a Pieve di Teco. La Valle Argentina, dal canto suo, era divisa tra i Clavesana (con epicentro in Taggia), i conti di Badalucco e i conti di Ventimiglia, feudatari di Triora (che allora era un borgo circondato da sette castelli, cinto di mura con sette porte, ceduto poi a Genova nel 261). La Valle Roia, nel frattempo - da Ventimiglia a Cuneo -, era soggetta ai conti di Ventimiglia-Lascaris, dalla cui casata uscì la famosa Beatrice di Tenda. Nella Valle del Nervia (da Ventimiglia a Pigna, ai Molini di Triora e ad Albenga) aveva sede il marchesato di Dolceacqua (nome contraddittorio dati i celebri vini del luogo, ma che prende il nome dalla antica divinità celtica Dusaga, nome imbastardito in Dolceacqua) che fu inizialmente feudo dei Conti di Ventimiglia e appartenne in seguito ai Doria".