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Attualità | 23 maggio 2015, 08:46

Sanremo: la preoccupazione dell’A.L.Fa.P.P 'Non vi è il personale necessario per aiutare i pazienti e i loro famigliari'

a ormai insostenibile. La situazione è grave e siamo preoccupati per il presente e per il futuro. Per aiutare i pazienti e i loro famigliari non vi è il personale necessario a tale scopo. Nei vari servizi mancano dottori, educatori e tecnici della riabilitazione. Non viene rimpiazzato il personale medico che va in pensione e altrettanto avviene con gli operatori.

Sanremo: la preoccupazione dell’A.L.Fa.P.P 'Non vi è il personale necessario per aiutare i pazienti e i loro famigliari'

L’A.L.Fa.P.P., Associazione Ligure Famiglie Pazienti Psichiatrici, denuncia una condizione divenuta ormai insostenibile. La situazione è grave e siamo preoccupati per il presente e per il futuro. Per aiutare i pazienti e i loro famigliari non vi è il personale necessario a tale scopo. Nei vari servizi mancano dottori, educatori e tecnici della riabilitazione.

Non viene rimpiazzato il personale medico che va in pensione e altrettanto avviene con gli operatori.

L’ASL dice che la Regione non dà le deroghe per le nuove assunzioni, passano sei mesi e a volte il numero degli addetti per il rimpiazzo è nettamente inferiore al precedente.

Gli operatori, oberati da superlavoro e stressati a causa del sottoorganico, non riescono più a far fronte alle varie mansioni.

Siamo preoccupati e ci poniamo delle domande:

  • Come si farà con la depressione in aumento e con i vari suicidi?

  • Come ci si porrà con il numero sempre in aumento di giovani affetti da patologie psichiatriche?

  • Come si risponderà alla necessità della prevenzione?

  • Come si supporteranno i famigliari che hanno il proprio caro in casa?

Ci rivolgiamo anche ai comuni perché spesso, alla richiesta di borse-lavoro (la borsa lavoro è un aiuto economico elargito dal comune che, tramite i vari imprenditori, serve ad offrire possibilità di lavoro ai pazienti psichiatrici), dicono che non ci sono soldi. Possibile che nessuno si renda conto che l’inserimento lavorativo diminuisce decisamente le possibilità di cronicizzazione della malattia? La cronicizzazione costa molto di più, sia al sociale sia al sanitario, e alla comunità tutta.

I famigliari, il personale operativo e i volontari sono sempre più demoralizzati.

Ci appelliamo a tutti i politici, nessuno escluso, affinché si sentano responsabili della grave situazione in essere.

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