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Attualità | 17 maggio 2015, 09:43

Alessandro Corso da Sanremo a Mosca nel nome della moda e della sartoria artigianale

Veste Presidenti di Stato, politici, famosi artisti e la categoria dei nuovi ricchi russi, che vogliono tutto il meglio per sè

Alessandro Corso da Sanremo a Mosca nel nome della moda e della sartoria artigianale

I migliori sarti del mondo sono nati muovendo i primi passi nella moda all’interno di una piccola bottega, il più delle volte di famiglia. E’ il caso di Gianni Versace, di Domenico Dolce e di Christian Dior.

Il destino non è stato diverso per Alessandro Corso, nato a Sanremo e cresciuto nella sartoria di famiglia, dove ha passato gran parte dei suoi anni osservando le tecniche del padre. La carriera di Alessandro ha preso presto il volo, portandolo a lavorare per firme come Yves Saint Laurent e Costume National. Da quattro anni Alessandro vive a Mosca, dove è diventato lo stilista di riferimento per presidenti di stato, politici e vip.

Ecco come si diventa un “made in Italy vivente”.

 

Da Sanremo a Mosca: come si diventa un sarto di successo?

Tutto è iniziato quando ero ragazzino, nella sartoria della mia famiglia.

Ho ereditato questo mestiere da mio padre, titolare della sartoria Ago D'oro di Sanremo, che con tanta pazienza  mi ha insegnato le prime tecniche di taglio e  cucito.

Ho passato gran parte della mia gioventù a osservare il gran lavoro di mio papà.

All'età di 14 anni ho iniziato ad aiutarlo, muovendo i miei primi passi.

Quando sono diventato maggiorenne ho deciso di perfezionarmi; sono così partito per Milano, la capitale della moda, dove mi sono iscritto in una delle più rinomate scuole del settore: l'Istituto tecnico dell'abbigliamento Marangoni.

Dopo quattro anni di corso mi sono diplomato come tecnico modellista uomo/donna.

Da qui è iniziato il mio cammino professionale, che mi ha portato a collaborare con vari stiliti di moda di fama mondiale: Costume National, Carol Cristian Pooel, Yves Saint Lorent e infine la leggendaria Brioni dove sono rimasto per 7 anni.

Nel 2011 è arrivato il momento di scoprire nuovi orizzonti: ho firmato un contratto con un’ azienda di Mosca. Vivo in questa città da ormai quattro anni.

 

A  Mosca sei molto conosciuto e apprezzato nel tuo lavoro. Puoi parlarcene?

A dirti la verità qui a Mosca ho avuto un certo successo.

I miei clienti oggi sono presidenti di Stato, politici, famosi artisti e la categoria dei nuovi ricchi russi,  che vogliono tutto il meglio per se.

Credo che la cosa fondamentale sia saper lavorare con le persone: ascoltarle e cercare di capirle. In un certo senso bisogna anche essere anche uno psicologo.

Alcuni clienti arrivano da me sapendo già cosa desiderano, ma sono pochi; altri vogliono vestirsi bene con un tocco europeo, alcuni non hanno proprio nessuna idea di cosa vogliano, e qui subentra tutta la mia esperienza.

Spiego loro il senso del prodotto sartoriale fatto a mano, gli consiglio il modello adatto, i tessuti, la fornitura e vari dettagli.

Ai miei clienti locali piace questo tipo di trattamento, sono orgogliosi di avere un sarto italiano personale, e gli piace il risultato finale. In questo modo molti diventano miei clienti permanenti, portando da me a loro volta familiari e amici. Mi è capitato anche di fare  abiti su misura per i bambini: il mio cliente più piccolo aveva solo 7 anni! Per fortuna a Mosca c'è sempre da fare. 

 

Che differenze ci sono tra l’Italia e la Russia, in ambito lavorativo?

Essendo una metropoli, a Mosca la vita è molto celere: è tutto operativo 24 ore su 24. Posso andare a fare la spesa alle 5 del mattino, o poter usufruire di un centro fitness a qualsiasi ora della notte, o ancora andare al ristorante in qualunque momento desideri.

Tutto sommato sono anche io soggetto a questo sistema orario: è già capitato di recarmi da un cliente nel suo ufficio alle 6 del mattino oppure  fare delle prove alle 3, sempre del mattino.

Il sistema lavorativo russo in generale è ben diverso da quello italiano e  per quanto mi riguarda il rispetto della parola è molto importante: quando si da una data di consegna o un appuntamento è obbligatorio rispettarlo.

 

Come definiresti il popolo russo, considerando la tua esperienza?

Se devo dare una definizione, per quanto riguarda il lavoro in generale, li trovo razionali e concreti nelle loro decisioni.

Però c'è da dire che nel mio settore manca ancora la professionalità.

I russi non sono glaciali secondo me. Al primo incontro possono dare questa impressione, ma poi alla fine  sono molto simili a noi italiani .

 

Cosa ti manca maggiormente di Sanremo?

Quello che mi manca di più sono il sole, il mare e un'altra cosa...Però per non mettermi in gran imbarazzo lo dirò solo a chi mi contatterà in privato!

 

Alessandro è diventato un sarto noto a livello mondiale, facendo del made in Italy il suo punto di forza, e portando il nome del nostro Paese ad essere apprezzato per classe, eleganza e perfezione.

Secondo voi, se Alessandro fosse rimasto nella nostra provincia, per quanti capi di stato, politici, artisti o vip avrebbe lavorato? Il vecchio detto “nessuno è profeta in patria”, è un abito che calca ancora tutte le passerelle.

 

Stefania Orengo

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