Matteo Dalmasso, da Imperia alla Cina, possibilmente tornando a casa solo per le vacanze

Immaginate un novello Marco Polo, con accento ligure anziché veneziano, dotato di tecnologia high tech e di una maggiore socievolezza nei confronti dei nuovi popoli conosciuti.  Questa è la storia  di un ragazzo di Imperia, che  dopo 8 anni passati a fare l’ insegnante parallelamente a 4 trascorsi da IT Manager in un’azienda olearia, ha deciso di fare sua la frase che tutti noi abbiamo sicuramente detto almeno una volta nella vita: “Mollo tutto e vado via”.

Matteo ha mollato tutto ed è andato in Cina nel 2010, dapprima a Guangdong, dove ha lavorato come project manager nel campo nell'elettronica per telefonia mobile e successivamente a Zhuhai, dove ha, ancora una volta, rivoluzionato la sua vita.

Dopo aver amministrato un ristorante-bar-club italiano a Zhongshan, ha deciso di spostarsi in quella che lui definisce una “Rimini cinese”: Zhuhai, in cui è diventato il frontman del più importante ristorante italiano della città. Ecco la storia di Matteo.

Matteo, da Imperia alla Cina: come ti è cambiata la vita?

La mia vita è cambiata in meno di tre mesi, con la voglia di scoprire qualcosa di nuovo e diverso. Sono arrivato in Cina il 1 aprile del 2011. Da quel giorno sono tornato in Italia una volta sola.

Sono sempre stato abituato ad Imperia, al suo entroterra, ai borghi che si inerpicano per le colline e alla loro desolazione, quindi quando arrivai in Cina e passai la frontiera di Zhuhai ebbi il primo shock... vidi un display a LED che indicava il flusso orario di frontalieri... erano circa 12000 all'ora... In quel momento mi sentii come all'interno di un formicaio...

I primi mesi furono un vero e proprio riabituarsi ad altri ritmi lavorativi e stile di vita con differenze culturali enormi, se muoversi in un paese di cultura occidentale è già un grande cambiamento, non hai idea di che cosa voglia dire andare a vivere in un paese come la Cina, tecnologicamente avanti a noi di 10 anni e culturalmente indietro di 50...

La tua carriera è passata da insegnate e IT Manager di un’azienda imperiese a imprenditore in Cina, raccontaci cosa si trova lungo il percorso.

Direi, dal punto di vista lavorativo, differenze enormi.

In Cina il costo della mano d'opera a basso costo è legato però alla mancanza di professionalità e competenza.

Anche se la cosa sta piano piano cambiando, un'azienda che fa anche solo trading, non parliamo di linee produttive che sarebbe molto più complicato, ha la necessità di un management occidentale a diversi livelli.

Ecco alcune cose positive e negative che ho trovato lungo il percorso che mi hanno veramente colpito:

- Mi capita spesso di camminare e muovermi in aree suburbane dove la Cina sembra essere ancora quella della rivoluzione culturale di Mao e tutti i cinesi ti guardano come un marziano, dove le mamme con il passeggino si fermano e dicono al loro bambino "guarda, lo straniero!".

- I cinesi danno estrema importanza alla famiglia, alla cura degli anziani. Ancora più che da noi.

- Nonostante viva in una delle città più internazionali che ci sono in Cina, c'è completa mancanza di etica, morale ed educazione civica, mancano tutte le regole fondamentali del rispetto reciproco. Questo è uno dei problemi più grandi che vivono gli occidentali in Cina.

Cultura imperiese e cinese a confronto: come la vedi?

Due culture completamente agli opposti!

Ci vorrebbero ore per spiegare tutto questo, purtroppo se non le vivi sono difficili da capire e da immaginare nella mente di uno che in Cina non ci è mai stato!

Ci sono molti luoghi comuni, molte storie fantasiose sui cinesi, ma sono tutta “fuffa”... La Cina è diametralmente opposta a quello che pensa un imperiese in questo momento, l'ho vissuto sulla mia pelle...

La Cultura imperiese è comunque figlia della cultura Italiana, della morale e dell'influenza cattolica.

La cultura cinese è figlia delle ideologie di Mao, anche se in chiave molto più moderna e comunque di influenza asiatica.

Per chi fosse incuriosito di che cosa vuol dire vivere in Cina, del Mangiare con le bacchette o perchè il piatto che noi usiamo a tavola per metterci il cibo loro lo usano per sputarci gli scarti vi invito a leggere questo libro: Te la do io la Cina.

La comunità cinese nella nostra zona è molto riservata. Come ti sei trovato da italiano in Cina?

Non ho intenzione di scatenare polemiche, ma se è un cultural shock per un italiano che va in Cina, non pensi che lo sia anche per un Cinese che viene in Italia e soprattutto ad Imperia?

Io sono venuto a vivere in Cina in una grande città, molto internazionale e sono rimasto scioccato, immagina se fossi andato in una piccola città tipo Imperia che cosa poteva succedermi...

Forse uno dei motivi per il quale la comunità cinese ad Imperia è riservata è dovuta al fatto che è molto piccola e non ha uno spazio proprio per organizzare ed esprimere la propria identità, come per esempio a Milano o Prato.

Puoi dirci almeno tre cose che hai trovato in Cina e che qui non troveresti mai?

- La comunità internazionale e le varie differenti culture, questo mi ha fatto crescere e vedere il mondo in maniera completamente diversa da quello che pensavo al momento della mia partenza

- Le occasioni di crescita e di soddisfazione professionale

- Il cane all'interno del banco macelleria tra una lombata di manzo ed una coscia di agnello (ma giuro che l'ho visto una volta sola in piccolo mercato di periferia)

Hai intenzione di tornare?

Si, ma solo per amici e famiglia

Quanti avrebbero il coraggio di partire? Ma soprattutto,  dopo aver letto quello che ci comunica Matteo, finale incluso, quanti avrebbero il coraggio di tornare?