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Politica | 25 aprile 2015, 12:00

Ventimiglia, Consiglio comunale: tre pratiche sospese per vizio di forma, assemblea rimandata a giovedì 30 aprile

Il sindaco ha riportato al consiglio l’incontro con il prefetto riguardante le problematiche inerenti il flusso migratorio che ha coinvolto la città di Ventimiglia in particolare la situazione venutasi a creare nell’area della stazione. Presentando la situazione in prefettura ha chiesto un aiuto per intervenire in merito chiedendo allo stesso prefetto di farsi portavoce sul piano regionale.

Ventimiglia, Consiglio comunale: tre pratiche sospese per vizio di forma, assemblea rimandata a giovedì 30 aprile

La seduta del consiglio comunale di Ventimiglia di ieri, è iniziata con un rispettoso minuto di silenzio dedicato ai migranti vittime del sinistro occorso nel canale di Sicilia, al cooperante ucciso in Pakistan durante un raid USA Giovanni Lo Porto, per i cento anni dal genocidio degli armeni e, sotto sollecitazione del consigliere Nazzari, anche a memoria dei 12 migranti cattolici gettati in mare dagli occupanti del barcone di religione musulmana.

Il sindaco ha poi riportato al consiglio l’incontro con il prefetto riguardante le problematiche inerenti il flusso migratorio che ha coinvolto la città di Ventimiglia in particolare la situazione venutasi a creare nell’area della stazione. Presentando la situazione in prefettura ha chiesto un aiuto per intervenire in merito chiedendo allo stesso prefetto di farsi portavoce sul piano regionale.

E’ seguito poi l’esame delle interrogazioni ed interpellanze. Il sindaco, in risposta al dubbio posto dalla consigliera Malivindi in relazione all’ordinanza volta a disciplinare la sosta lungo via Veneto, ha garantito che non verrà ridotto il numero dei parcheggi attuali. Un’altra preoccupazione, posta sempre dalla Malivindi, ha interessato la situazione di stazionamento in zona Nervia, a seguito della presunta chiusura del Parco Roya, dei treni merci contenenti materiale pericoloso quali gas, liquidi infiammabili e sostanze tossiche. La consigliera ha chiesto se il Parco Monti sia stata considerata zona sicura prevedendo nel contempo il transito dei treni passeggeri lungo lo stesso tratto. Il sindaco ha risposto che la RFI tenuto conto del paventato pericolo ha comunicato di aver verificato l’idoneità dell’area alla presenza dei vigili del fuoco. Una risposta che però non ha soddisfatto la consigliera in quanto, considerato l’interesse in gioco della stessa società ferroviaria, il controllo non sarebbe dovuto essere attuato dalla RFI alla presenza dei vigili del fuoco ma direttamente dagli stessi vigili con proprio parere, tutela maggiore per i cittadini.

Sempre la consigliera Malivindi ha chiesto all’amministrazione, posto il forte problema di viabilità e di sosta della città, se esiste o se si stia adottando un Piano Urbano del Traffico previsto dal Codice della Strada anche per i comuni con una popolazione inferiore ai 30 mila abitanti in caso siano presenti fenomeni di elevata congestionabilità. Il sindaco ha risposto che ad oggi il PUT approvato è decaduto ma è previsto che ne venga elaborato uno nuovo con eventuale affidamento di incarico a soggetti esterni dotati delle necessarie competenze precisando inoltre che l’amministrazione intende creare delle ztl, reperire aree destinate a parcheggi, creare parcheggi rosa e migliorare la fruizione da parte dei disabili.

La richiesta, promossa dalla consigliera Malivindi, di un chiarimento sull’adozione, dietro un compenso di 12500 euro, della consulenza del prof. Marongiu, in relazione all’assoggettamento all’IVA nella cessione dei beni della società in liquidazione CIVITAS, ha suscitato una polemica “Invito l’amministrazione ad usare con cautela le consulenze, con che faccia si può dire ai cittadini che non ci sono soldi per riparare le buche se vengono spesi 180 mila euro in consulenze?

Un interrogazione del consigliere Ballestra ha chiesto poi quali atti sono stati posti in merito all’assegnazione delle aree ferroviarie del Parco Roya e quali iniziative finalizzata all’eliminazione del degrado delle stesse. Il sindaco ha evidenziato che il comune non ha adottato alcun provvedimento circa l’assegnazione trattandosi di aree di proprietà di RFI e del demanio, ma in ordine al degrado risulta che la stessa RFI abbia adottato un progetto per alcuni interventi sui luoghi. Ballestra ha quindi commentato “Noi abbiamo dato all’RFI e al demanio una grande opportunità impegnandoci a non dare destinazioni similari in altre zone ma i tempi sembrano allungarsi notevolmente quindi io credo che l’amministrazione debba sollecitare le ferrovie e il demanio che facciano queste vendite o altrimenti rivedere i termini dell’accordo perché la stagnazione della situazione va a discapito di Ventimiglia e della cittadinanza”.

Sempre Ballestra ha poi espresso perplessità circa l’interesse dell’amministrazione sulla questione del porto e alla mancata risposta dell’amministrazione sui tempi previsti dei lavori il consigliere ha replicato “Non si possono dare risposte di cinque righe su un interrogazione che concerne un tema così importante come quello del porto”.

Un interrogazione proveniente anche dal consigliere Ventura che, alla luce anche di quanto discusso nei giorni scorsi con il CDQ Magliocca-Gallardi, ha domandato all’amministrazione quando si interverrà sullo smottamento di via Due Camini, su quello di Forte S. Paolo e relativa messa in sicurezza e del perché c’è stata una mancata continuazione dell’opera di asfaltatura in via S. Anna. Il sindaco ha risposto che si provvederà ad un’attenta analisi geologica al fine di operare con maggiore professionalità e che in base alle risorse del comune si è provveduto anzitutto ad intervenire laddove sussisteva maggiore priorità.

A questo punto ne è nato un piccolo alterco tra il consigliere Ventura e il sindaco.

Ventura: “Lei sindaco mi ha detto che tanto io in consiglio comunale dormo ma adesso la faccio svegliare io perché ieri sera lei rideva, chiaccherava con i numeri ma intanto siete stati asfaltati da quelli del comitato di quartiere”; ha così risposto il sindaco: “Aldilà delle sue osservazioni sull’amministrazione io ieri sera non le ho mancato di rispetto quindi non gradisco che mi si accusi in questa sede di certi atteggiamenti, tanto meno mi sono messo a ridere che da come ha descritto lei sembra che io abbia fatto il pagliaccio e questo da parte sua non è corretto, in consiglio comunale il rispetto è rispetto”.

All’ordine del giorno in seguito è stata esaminata la petizione popolare avente ad oggetto la sospensione della vendita dei beni della società CIVITAS in liquidazione. Malivindi: “questa petizione nasce da una parte della cittadinanza che ritiene che i beni pubblici non vadano venduti per sanare debiti che non sono ancora certi. Sono state raccolte 426 firme in due giorni, in particolare la volontà di riqualificare l’immobile dell’ex Enaip in social housing cioè attraverso concessioni a soggetti che si prenderanno l’onere delle ristrutturazioni quindi a costo zero per il comune. Sciogliendo la CIVITAS stiamo svendendo dei beni che appartengono ai cittadini”.

Hanno ribadito la perplessità sulla necessità di vendere i beni CIVITAS anche i consiglieri Iachino e Ballestra mentre il consigliere Ferrari ha così risposto: “Sono d’accordo e credo che un amministratore debba preservare il patrimonio pubblico ma questo non può essere un principio assoluto anche perché il perseguimento di questa finalità non può prescindere dal perseguimento di un altro fine che è quello di preservare i conti economici dell’ente ed è corretto affermare che se il bene non ha finalità strategiche ed è gravemente deteriorato, tanto che per l’ente è economicamente svantaggioso rappresentando unicamente un onere, allora la vendita è una soluzione di buona amministrazione

Il consigliere Paganelli in base alla sua pluriennale esperienza politica ha aggiunto: “I beni comunali in ogni bilancio, da quando sono qui, dal 1992 sono sempre stati messi in vendita”. “Negli anni passati si sono sempre messi in vendita ma non in svendita” ha replicato il consigliere Nazzari.

Il vicensindaco Sciandra ha concluso la questione effettuando una cronistoria della società CIVITAS sottolineando come i beni della società in liquidazione siano ad oggi beni a tutti gli effetti privati senza negare in passato la loro pubblicità e come la vendita non possa essere frazionata poiché rappresenterebbe una compressione dei poteri del liquidatore. L’unica possibilità è appunto quella di sospendere la liquidazione che però causerebbe due problemi, in primo luogo l’accollo dei debiti e in secondo luogo il rientro degli immobili rappresenterebbe un onere molto gravoso sul bilancio soprattutto per il mantenimento dei beni senza contare la possibilità di dover pagare l’IVA sul trasferimento. Secondo l’assessore Faraldi questa manovra causerebbe un disavanzo di amministrazione e paradossalmente per far fronte a questo si dovrebbero alienare gli stessi beni appena acquisiti.

Si è passati poi all’approvazione di modifiche del regolamento comunale disciplinanti i controlli interni le quali prevedono di assegnarli a soggetti tecnici con le competenze necessarie per il suo corretto esercizio rimuovendo eventuali partecipanti e soggetti politici. Le modifiche vengono deliberate e approvate con il voto della maggioranza contro il voto della minoranza mentre gli emendamenti proposti dalla Malivindi vengono bocciati.

La seduta si conclude rimandando alla successiva assemblea consiliare prevista per il 30 c.m., tre pratiche sospese per vizio di forma.

Lorenzo Ballestra

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