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Al Direttore | 31 marzo 2015, 14:16

Mussolini, meteora socialista nel cielo ligure: apogeo e declino di un'idea. Ecco il racconto di Casalino

"Mussolini tornò ad Oneglia nel 1913 per sostenere la campagna elettorale dell'avvocato Bruno, suo antico compagno politico"

Mussolini, meteora socialista nel cielo ligure: apogeo e declino di un'idea. Ecco il racconto di Casalino

"Mussolini tornò ad Oneglia nel 1913 per sostenere la campagna elettorale dell'avvocato Bruno, suo antico compagno politico. Il direttore dell'Avanti suscitò, nella circostanza, tale entusiasmo tra i socialisti locali da essere portato in trionfo per la città, una città che si distingueva per i suoi organizzati ideali sociali, maturati nel contesto di un'avanzata società industriale, com'era quella dell'Oneglia dei primi decenni del XX secolo. L'anno dopo grandi furono lo sconcerto e la delusione nella citta del Ponente per il cambio repentino di bandiera politica da parte di colui che poi diverrà il Duce dell'Italia fascista. Si è detto che Mussolini divenne interventista, grazie - si è scritto - ai denari dell'intelligence britannica (ma anche di quella francese, forse, come è provato da un intellettuale francese che cercò di tenere lontano Mussolini dalla guerra, probabilmente in sintonia con Galeazzo Ciano), per trascinare l'Italia liberale in guerra a fianco degli Alleati contro la Germania e l'Austria-Ungheria. Magari si tratta di una mezza verità, anche se l'ambizione del personaggio può ben spiegare anche le svolte politiche.

Eppure gli ardori rivoluzionari del Mussolini socialista del 1908 erano apparsi davvero all'altezza della sua fama di tribuno del popolo, quando, tra Oneglia ed Albenga, aveva furoreggiato nell'arringare il popolo lavoratore e disturbato le notti degli onegliesi suonando marce funebri in onore della borghesia morente. Il periodo onegliese e la sua coda effimera del 1913 restano comunque una pagina di rilevante memoria storica per la vita della città e per la stessa vicenda nazionale, a cui si lega. L'Oneglia di quell'epoca, e così anche la Riviera, erano punti di forza nell'economia del Paese, pur nella difficoltà dei tempi. E questa gente proiettava sul mare le virtù ancestrali del proprio spirito originario, frutto di laboriosità e di tenacia, capace di coniugare le risorse del territorio - rappresentate in particolare dall'olivo - con quelle dell'ardimento e della perizia marinara. Una riflessione ancora attuale.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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