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Attualità | 01 marzo 2015, 07:21

In&Out: da Washington ad Ospedaletti, intervista a Mr & Mrs El Sabaawi "Un delizioso piccolo paese"

Questa è la storia di come può mutare la vita di due persone che sanno mettersi in gioco, attraverso cambiamenti che rappresentano esercizi di umiltà

In&Out: da Washington ad Ospedaletti, intervista a Mr & Mrs El Sabaawi "Un delizioso piccolo paese"

Cosa hanno in comune la città di Washington e la piccola Ospedaletti tanto da convincere uno psichiatra americano e sua moglie analista finanziaria a trasferirvisi? Proprio niente, ecco perché i coniugi El Sabaawi hanno deciso di fare i bagagli dalla fredda città americana e trasferirsi in un luogo dove riescono a sentirsi sempre in vacanza, dando libero sfogo alla loro passione per l'arte.

Questa è la storia di come può cambiare la vita di due persone che sanno mettersi in gioco, attraverso cambiamenti che rappresentano esercizi di umiltà.

Cosa vuol dire trasferirsi da Washington a Ospedaletti?
 "Un cambiamento per quanto grande, è sempre un esercizio di umiltà dal momento che implica la possibilità di fare molti sbagli e a volte sembrare o sentirsi stupidi. Abbiamo avuto bisogno di mesi per capire come fare determinate cose. Per esempio: a lungo ho comprato esclusivamente prosciutto o bresaola confezionati perché non sapevo come ordinarli in salumeria. Un bel giorno mi sono decisa e prendendo coraggio ho provato ad ordinare, in un italiano molto stentato. Una persona gentile mi ha spiegato cosa fosse un “etto”: ora mangiamo meglio tutti quanti in famiglia! Credo che sia un'ottima cosa per il proprio carattere e anche per il proprio cervello, avere queste esperienze di insegnamento da adulti. Io e mio marito siamo molto fortunati a vivere un'esperienza simile e penso non perderemo mai il senso di ansia ed eccitamento di vivere qui".

Quale lavoro svolgevate in America e di cosa vi occupate ora ad Ospedaletti?
 "Qui abbiamo cambiato il nostro lavoro completamente. Negli Stati Uniti mio marito lavorava come psichiatra, ma lui è un artista ed in Italia ha aperto il suo studio, a Bordighera Alta. Dopo aver trascorso più di 30 anni nella medicina è felice di essersi finalmente dedicato all'arte e io sono fiera di lui.  Vedo una parte di mio marito che era rimasta nascosta fino ad ora. Io ero un'analista finanziaria e insegnante di yoga, ma ora qui ad Ospedaletti il mio scopo è creare un senso di connessione e di comunità tra tutte le nazionalità che comunicano tra loro in inglese, attraverso il gruppo Britalia, assieme ad Anna Fill. Fino ad oggi hanno partecipato ai Britalia circa 75 persone di cui il 70% stranieri e il 30% italiani. Abbiamo idee grandiose per nuovi tipi di eventi e tutti sono benvenuti".

Perchè avete scelto proprio Ospedaletti e vi manca l'America? "Abbiamo scoperto Ospedaletti perché il fratello di mio marito vive qui con sua moglie, italiana. Ci è sempre piaciuto venire a trovarlo. Quando abbiamo deciso di cambiare la nostra vita non abbiamo avuto dubbi: Ospedaletti è un delizioso piccolo paese ed è vicino alle grandi città. Mi mancano solo alcune cose della vita in America: ristoranti etnici come il messicano e il libanese o Thai. Ci sono cose che in America sistemerei in 10 minuti e che invece qui impiego giorni o settimane a risolvere, perché non so come farle. Ad esempio: comprare una bombola del gas! La tecnologia però ha reso tutto più facile. Quando vivevo in Egitto, circa 10 anni fa, non esisteva la Apple tv o Skype o i social. Ora possiamo rimanere in contatto con amici e parenti continuando la nostra avventura italiana.

Potete dirmi almeno tre cose che vi hanno fatto scegliere Ospedaletti invece di un altro luogo? "Ci sono tantissime cose da dire in proposito. Ecco quelle più importanti: Il panorama: per una ragazza dell' East Coast degli Stati Uniti è incredibilmente esotico vivere in mezzo a mare, montagne e palme, tutto nello stesso luogo. Sembra di essere in vacanza ogni giorno. Il clima: in questo periodo a Washington il termometro segna -2° mentre qui la temperatura è tiepida e c'è il sole. Non c'è paragone tra i due posti! La gente: tutti dicono che in Liguria le persone siano chiuse. Questa non è stata la mia esperienza diretta. Ho sempre trovato persone solari e amichevoli. Abbiamo trovato amici favolosi e vogliamo incontrarne ancora. Il nostro cane ci ha aiutati molto nella vita sociale! Il mio consiglio per chi vuole incontrare nuova gente è di adottare un cane molto energico che abbia bisogno di camminare tanto e poi di partecipare a Britalia. Posso aggiungere un a quarta ragione? Il cibo. E il vino è una quinta.

Avete imparato l'italiano? E sapete cucinare all'italiana?
 "Vorrei dire “grazie mille, siete stati molto gentili”a tutti coloro che mi hanno aiutata e incoraggiata a parlare italiano! Ora capisco abbastanza bene, ma ho ancora qualche problema con alcune parole, ma la gente sembra capirmi. Guardiamo spesso programmi in italiano per imparare e il nostro preferito è Masterchef Italia, che ci ispira anche in cucina. Il mio proposito per il 2015 è proprio di imparare a cucinare alcuni piatti italiani. Ho cucinato lasagne con ragù la settimana scorsa, per la prima volta. La prossima lezione di cucina sulla mia lista sarà: la torta verde. Ho importato una ricetta americana qui in Italia, la torta di zucchine: è dolce e si può mangiare a colazione. In America la usiamo per utilizzare tutte le zucchine in eccesso.

Cosa significa per voi l'Italia? Nella buona e nella cattiva sorte? "Per noi Italia vuol dire famiglia, tradizioni, storia e bellezza. Mi piace vedere famiglie intere sul lungomare la domenica pomeriggio, vedere la storia, l'arte e l'architettura. La mia vicina di casa, la signora “Dina” ci dice sempre che l'Italia è un museo all'aperto ed ha ragione. Però c'è anche un lato oscuro nelle tradizioni così radicate ed è la lentezza dei cambiamenti. Spero che l'Italia trovi un modo per sbloccare le opportunità per i propri giovani senza perdere i propri talenti. L'Italia per noi rappresenta un modo speciale di vivere, di cui sono fiera di far parte".

Stefania Orengo

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