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Attualità | 31 gennaio 2015, 12:13

Dolceacqua: Eugenio Andrighetto e il suo Visionarium, un piccolo cinema unico al mondo

Visionarium è un cinema conosciuto a molto e apprezzato dagli stranieri della nostra provincia, che tra tutti continuano a prediligere “Recondite armonie”, il viaggio tridimensionale alla scoperta degli angoli più selvaggi della Val Nervia, tradotto in varie lingue.

Dolceacqua: Eugenio Andrighetto e il suo Visionarium, un piccolo cinema unico al mondo

Nel cuore di Dolceacqua esiste un piccolo cinema unico al mondo. Non stiamo parlando del cinema “Cristallo”, inaugurato da poco, ma di una sala costruita pezzo per pezzo dal suo proprietario, Eugenio Andrighetto. Se percorrete la piccola strada del borgo antico, facendovi guidare da fievoli luci che illuminano il sentiero, non potrete perdervi: le fotografie scattate nelle zone più impervie del mondo vi faranno da guida e vi porteranno direttamente al Visionarium.

I sedili, gli interni e a breve anche il pavimento, un mosaico intagliato nel legno, del cinema, sono stati ideati e scolpiti da un falegname con la passione per il cinema e che a questo ha dedicato la sua vita.

La prima volta in cui Eugenio sentì parlare di cinema risale al 1955 quando assistette ad una proiezione cinematografica in quello che una volta era il cinema della parrocchia e di Don Nanni. Tornato a casa non riuscì a pensare ad altro se non a riprodurre quanto aveva visto: non avendo pellicola si armò della plastica delle caramelle, di una scatola e di rocchetti di filo.

Aiutandosi infine con la luce di una pila e di un muro bianco, diede vita alla sua prima proiezione. All'epoca aveva sette anni e quella fu la prima di una produzione che non si è ancora fermata.

Negli anni '60, in un territorio arido di prospettive cinematografiche come poteva essere il nostro entroterra, Eugenio non trovò spazio per la sua passione, ma senza abbandonarla intraprese la pratica di falegname. A 18 anni aveva messo finalmente da parte i soldi per comprare, di nascosto dai genitori, una piccola cinepresa che pagò circa seimila lire. Da allora iniziò a girare dapprima documentari sulla vita quotidiana di Dolceacqua in modo amatoriale e poi sempre più professionale.

Nel 1992 Eugenio girò il primo documentario che lo fece conoscere nella zona: “Dolceacqua terra di incantesimi”. Da qui in poi ogni anno vede uno o più documentari sul nostro entroterra: i canyon delle alpi marittime, la Val Nervia nelle 4 stagioni, le grotte e gli abissi della Val Nervia e molti altri. Le immagini vengono accompagnate da musiche e poesie, lette di volta in volta da diverse voci narranti.

A Partire dal 2000 iniziano invece le registrazioni di documentari girati in tutto il mondo, o meglio in regioni a volte tanto affascinanti quanto inaccessibili: Nyragongo situato nella Repubblica Democratica del Congo, la Cordigliera Huayhuash, l' Uganda, il campo base avanzato dal versante cinese del K2, le cattedrali di pietra, il mondo perduto di Irian Jaya e moltissimi altri.

La genialità di Eugenio sta nell'aver dato a tutti la possibilità di provare la sensazione di scalare il K2, di camminare sull'Himalaya, di addentrarsi nella “Nar-Phu” la valle sconosciuta del Nepal. Questa non è solo una definizione allegorica, ma una realtà che tutti possono testare: la sala, oltre a proiettare i filmati in 3d e 4d è dotata di effetti speciali quali acqua, vento, profumi ed effetti termici utilizzati a seconda del video proiettato.

Visionarium è un cinema conosciuto a molto e apprezzato dagli stranieri della nostra provincia, che tra tutti continuano a prediligere “Recondite armonie”, il viaggio tridimensionale alla scoperta degli angoli più selvaggi della Val Nervia, tradotto in varie lingue.

Al momento la proiezione è “Himalaya, emozioni in alto e passo Dolpo”, a cui Eugenio ha dedicato l'entrata del suo cinema. Un motivo in più per visitare il Visionarium è osservare la riproduzione in legno del castello di Dolceacqua costruita da Eugenio: un capolavoro a cui qualsiasi descrizione non renderebbe onore.

Eugenio ha saputo precorrere i tempi, unendo ad una passione profonda, l'amore e la conoscenza per il territorio, per la poesia, per l'arte e per i viaggi, dando vita ad un piccolo “cinema paradiso”.


Stefania Orengo

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