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| 24 gennaio 2015, 07:11

Agriturismo: settore in crescita anche nella nostra Provincia. Da quest'anno obbligatoria la classificazione nazionale

Il 2014 è stato un anno positivo, ma le previsioni per l'anno in corso registrano una vera e propria inversione di tendenza che rivelerà un incremento del numero dei turisti, nonché del fatturato dell'intero settore, il quale sembra ancora resistere, nonostante la profonda crisi che, in questi anni, ha interessato tutto il mercato turistico nazionale.

Agriturismo: settore in crescita anche nella nostra Provincia. Da quest'anno obbligatoria la classificazione nazionale

In controtendenza con la crisi generale dell'economia, il settore dell'agriturismo sembra oggi in costante crescita. Secondo i dati nazionali diffusi alla presentazione della terza edizione di Agriturismoinfiera - rassegna dedicata alle aziende agrituristiche italiane, che si terrà a Milano il 24 e 25 gennaio - sono 3,4 milioni i turisti che nel corso del 2014 hanno scelto di passare le loro vacanze in agriturismo, contribuendo così ad un fatturato complessivo di oltre un miliardo di euro, e le previsioni per il 2015 sembrano sempre più positive. 

Nei prossimi mesi, infatti, circa 4 milioni e 800 mila persone hanno in programma una visita in un'azienda agrituristica. Dati che rispecchiano in media quelli delle strutture della nostra Provincia le quali nel 2014 hanno registrato, nella maggior parte dei casi, un importante incremento di turisti rispetto all'anno precedente che non sembra arrestarsi; ovviamente nei limiti di un settore, come quello del turismo, che è stato toccato ben da vicino dall'importante crisi economica in corso. 

“L'andamento del 2014 è stato molto positivo – ha detto Roberto Lanteri, titolare dell'agriturismo “Al nido degli Aironi” di Bussana - a maggior ragione se facciamo un raffronto con l'anno precedente, il quale non si può certamente definire entusiasmante. Spero vivamente che questa crescita non si arresti nell'anno in corso, ma vista la grande quantità di prenotazioni già arrivate, non dovrebbe essere così.”

“Dobbiamo registrare un'importante inversione di tendenza per il 2015, lavorando con agenzia, abbiamo una mole di lavoro pressoché costante, ma senza dubbio quest'anno sembra essere particolarmente positivo” ha detto il titolare dell'agriturismo 'Cian del Bazue' di Imperia.  

Della stessa opinione Giampaolo D'Alonzo dell'agriturismo Cà de Runde di Ospedaletti: “L'anno scorso è andato bene, ma da quest'anno si registrerà probabilmente una crescita  soprattutto per quanto riguarda i turisti stranieri, già molti di più di quelli italiani. Nello specifico per quanto riguarda il 2014 possiamo dire di avere avuto un boom di turisti tedeschi, circa il 70%. Il restante 30% è stato colmato da russi, olandesi, belgi. Sono davvero pochi gli italiani che scelgono questo tipo di turismo e si tratta per lo più di famiglie o al massimo di coppie non più giovani di 40 anni.” 

Ma cosa spinge i turisti a scegliere l'agriturismo rispetto alle altre strutture ricettive? Sicuramente la riscoperta del territorio, il piacere di staccare dalla vita frenetica della città per assaporare il gusto della campagna, ma senza dubbio anche la convenienza economica, dal momento che la spesa media per un soggiorno è di circa 54 euro, rispetto ai 67 euro medi giornalieri delle altre strutture.

La quasi totale equiparazione da parte del turista di un agriturismo ad una normale struttura alberghiera, ha portato nei mesi scorsi la Liguria a recepire la normativa nazionale che classifica tutte le aziende agrituristiche attraverso i 'soli', da uno a cinque, così come avviene per le 'stelle' degli alberghi. 

“Si tratta di una normativa ha detto Ester Perri di Terranostra e Campagna Amica, portali di aziende agrituristiche aderenti a Coldiretti – che sul lungo periodo andrà ad identificare tutte le strutture nazionali in base ai servizi offerti. Il principio è molto simile a quello delle strutture alberghiere, con la differenza che il tutto avverrà attraverso un'autocertificazione, che dovrà essere poi verificata, e terminerà con l'apposizione in struttura di una specifica targa contenente il numero di 'soli' attribuibili all'agriturismo” 

Nella nostra Provincia, la normativa è entrata in vigore da un tempo relativamente breve, non ha ancora visto una folta partecipazione da parte delle strutture che abbiamo contattato, probabilmente ancora in attesa di specifiche disposizioni da parte delle associazioni di categoria, sul da farsi e sulla compilazione e apposizione della targa all'ingresso delle loro strutture.  

“E' ancora troppo presto per valutare in quale misura sia stata recepita la normativa –  ha continuato Ester Perri - ma sicuramente di qui a breve gli operatori del settore inizieranno ad esporre le targhe a marchio 'Agriturismo Italia' adottato a livello nazionale, con l'obiettivo di identificare con chiarezza le aziende agrituristiche su tutto il territorio italiano e favorire così l'inserimento dell'agriturismo nei grandi sistemi di promozione turistica con l'estero, evitando i molteplici marchi regionali.

La normativa è molto recente e le strutture agrituristiche esistenti hanno tempo fino al 31 dicembre 2015 per adeguarsi, mentre la compilazione dell'autocertificazione per il conferimenti dei 'soli', sarà un'operazione obbligatoria per chiunque volesse aprire da oggi un'azienda agrituristica.”

Se per molti turisti la scelta di un agriturismo rispetto ad una normale struttura alberghiera è dettata anche da ragioni puramente economiche e di budget, da quest'anno tale opzione potrà essere coadiuvata anche da una precisa mappatura identificativa in termini di servizi, il che potrebbe risultare tutt'altro che superfluo. 

Simona Della Croce

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