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Attualità | 20 dicembre 2014, 19:12

Chiusura centro massaggi cinese a Sanremo: la risposta dell’associazione nazionale A.Ce.Mo. all’assessore Asseretto

Chiusura centro massaggi cinese a Sanremo: la risposta dell’associazione nazionale A.Ce.Mo. all’assessore Asseretto

“Leggiamo l’imbarazzante e lacunosa replica, dell’assessore Anna Maria Asseretto attraverso la quale abbiamo conferma di quanto nel corso della vicenda era già emerso, ovvero: una posizione di chiusura da parte del Comune di Sanremo, difesa anche oltre l’evidenza. L’Assessore riferisce, o si fa scudo, delle indicazioni dei Carabinieri NAS senza, evidentemente, tenere conto delle disposizioni legislative vigenti che non riconducono affatto al settore dell’estetica l’attività professionale dell’operatore Tuina associato”. Così l’Associazione A.Ce.Mo. risponde all’assessore sanremese sulla vicenda della chiusura del centro massaggi cinese.  

E prosegue: “La Regione Liguria ha espresso esclusivamente un parere che l’Assessore richiama quale “Normativa regionale” e, un parere, non ha per sua natura alcuna valenza giuridica e, di conseguenza, nessun effetto dispositivo che possa attribuire le facoltà che l’Amministrazione Comunale di Sanremo si è arrogata. A.CE.M.O. è attiva su tutto il territorio nazionale ed è certamente avvezza al dialogo con le varie amministrazioni comunali e fortunatamente le leggi hanno valenza nazionale ma, nel caso di Sanremo, appare che così non sia. E’ di tutta evidenza che la mancanza di dialogo, seppur sollecitato dalla nostra associazione, ha avuto una conseguenza disastrosa per l’operatore associato ed una esposizione, a quanto pare, non lusinghiera per l’Amministrazione Comunale che ha evitato un preventivo confronto nel merito della questione, rigettando l’Istanza in Autotutela presentata Affinché ciascuno abbia chiaro il significato di un ricorso/istanza in Autotutela ne illustriamo il significato: grazie al ricorso/istanza in autotutela ogni cittadino può ottenere velocemente l’annullamento di un atto emesso da una pubblica autorità senza dover ricorrere al giudice e, quindi, senza pagare un avvocato e anticipare le spese per la causa.   E ancora: “ A volte, quando un atto è palesemente illegittimo o viziato è interesse anche della pubblica amministrazione evitare una causa che la vedrebbe sicuramente perdente; nello stesso tempo, è anche interesse del cittadino evitare un contenzioso lungo e costoso. Così, la legge consente a chiunque, senza bisogno di difensori, di presentare un ricorso/istanza direttamente all’ufficio che ha emanato l’atto contestato o, in caso di grave inerzia, a quello gerarchicamente superiore. Si tratta di una normale richiesta, in carta semplice, che non necessita di formule particolari. Questo ricorso/istanza si chiama “autotutela” proprio perché rappresenta quel potere/dovere della amministrazione di tutelarsi dai suoi stessi errori e di correggere o annullare gli atti illegittimi, evitando inutili condanne giudiziali. A.CE.M.O. ha quindi operato nel rispetto della legge, attuando quanto la legge consente per opporsi ad un atto illegittimo. E ribadiamo, pertanto, che l’operatore associato non svolge attività in base alla Legge 1/90 (Estetista), bensì una professione disciplinata da un’altra Legge dello Stato: Legge 14 gennaio 2013 n° 4. Invitiamo quindi l’Assessore ad un’attenta lettura della documentazione già inviata: il 20 ottobre 2014; il 07 novembre 2014; il 27 novembre 2014 e, ovviamente, l’Istanza in Autotutela del 14 dicembre 2014”.

r.a.

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