Alla 2a B della scuola Secondaria di 1° grado di Riva Ligure, è nata l'idea di fare un presepe. La proposta è stata lanciata da un vivace alunno che, in un momento non proprio opportuno, ha domandato: "Professoressa, ma noi lo facciamo il presepe?".
Avendo quasi finito la spiegazione, l'insegnante ha cominciato a far riflettere gli alunni sull'opportunità di allestire il presepe. "Dopo l'entusiasmo iniziale - hanno detto gli scolari - sono sorti alcuni dubbi per la presenza in classe di compagni di altre religioni o atei. Al termine di un civile confronto fra noi, siamo giunti alla conclusione che fare il presepe poteva essere un'idea carina, a patto che non creasse problemi a nessuno. L'idea ci è sembrata molto tollerante, perciò abbiamo chiesto ai ragazzi non cattolici se il presepe creava disagio e le risposte sono state: 'A noi non dà alcun fastidio!' oppure 'È un momento per collaborare per qualcosa di bello!' o 'È un'occasione di conoscenza e di festa!'. Pertanto siamo stati felici di condividere con loro la nostra cultura e tradizione natalizia".
Nei giorni seguenti, il professore di sostegno e alcuni ragazzi della classe hanno portato degli altri banchi nell'aula, sistemando muschio e paglia; poi è stata collocata la capanna in legno (capanna speciale, perché costruita da uno degli alunni). In seguito ognuno ha portato da casa statuine e decorazioni varie, tutto rigorosamente già usato, per non sviluppare troppo consumismo. "Se una comunità varia come la nostra classe - terminano gli scolari della 2a B - riesce a progettare e realizzare in armonia qualcosa di bello, nel rispetto di tutti e della natura, cioè senza sprecare, vuol dire che tutti ci possono riuscire!"